È quanto stabilito – come riporta il quotidiano “Il Mattino” oggi in edicola – dal giudice di pace del Tribunale di Salerno, che ha rigettato il ricorso avanzato dal legale di Poste italiane, filiale di Pastena, confermando il decreto ingiuntivo avanzato dall’avvocato del correntista.
La peculiarità della vicenda sta nel fatto che la carta ed il relativo codice di sicurezza erano sempre rimasti in possesso del correntista eppure ciò non è stato sufficiente ad impedire agli esecutori materiali dei prelievi di concretizzare il proprio intento fraudolento.
Il giudice ha altresì bacchettato Poste Italiane per la mancata conservazione dei filmati di videosorveglianza, che Poste Italiane deve sempre custodire.
solo in Italia c’e’ bisogno di fa causa e andare in tribunale. E’ normale che se sei un istituto finanziario e qualcuno “buca” la tua sicurezza e frega i miei soldi, me li debba dare indietro l istituto finanziario. Non e’ che quando rapinano una banca fisicamente, i soldi della cassaforte vengono tolti dai conti dei clienti…. funziona esattamente uguale. E’ una rapina digitale, di cui l istituto finanziario deve risarcire e per il quale e’ assicurato
Si è successo la stessa cosa anche a me
Ho dovuto ricorrere al mio avvocato legale
Devo fare la causa gennaio 2023 una vera vergogna in Italia fai una causa dopo due anni con i miei soldi ho dovuto pagare anche l’avvocato neanche a farlo apposta stesa posta Pastena Salerno siete vergognosi