È quanto stabilito – come riporta il quotidiano “Il Mattino” oggi in edicola – dal giudice di pace del Tribunale di Salerno, che ha rigettato il ricorso avanzato dal legale di Poste italiane, filiale di Pastena, confermando il decreto ingiuntivo avanzato dall’avvocato del correntista.
La peculiarità della vicenda sta nel fatto che la carta ed il relativo codice di sicurezza erano sempre rimasti in possesso del correntista eppure ciò non è stato sufficiente ad impedire agli esecutori materiali dei prelievi di concretizzare il proprio intento fraudolento.
Il giudice ha altresì bacchettato Poste Italiane per la mancata conservazione dei filmati di videosorveglianza, che Poste Italiane deve sempre custodire.