Questa “rivisitazione” delle tappe della nostra vita terrena non può far dimenticare che in questo giorno di festa, che dovrebbe essere tutto ispirato alla spiritualità e rifuggire dall’attrazione del consumismo, altri uomini soffrono ingiustizie, dittature e guerre.
Penso al martoriato popolo delle donne e dei giovani iraniani, uccisi e feriti nelle strade, sottoposti a torture e a falsi processi che si concludono con feroci esecuzioni capitali. Penso al loro indomito coraggio, all’esempio che stanno offrendo a tutto il mondo nella lotta per le libertà civili (tra cui quello delle donne di non indossare il velo islamico).
Penso alle giovani donne afgane, alle quali viene negato il diritto all’istruzione da una dittatura islamica sorretta dal fanatismo talebano, che, in questi giorni per noi di festa, sono in strada a protestare, rischiando la vita o il carcere.
Penso al valoroso popolo ucraino che sta reagendo ad una guerra ingiusta, che vuole scardinare la democrazia così faticosamente conquistata e il sogno di appartenere ad un’Unione Europea, la quale in questi decenni ha costituito il baluardo più solido delle libertà individuali e collettive.
Penso ai tanti popoli dell’Africa e dell’Asia, che lottano per la sopravvivenza in Paesi in cui spietati dittatori, con l’ausilio di multinazionali che intendono solo appropriarsi delle loro tante risorse naturali, negano le libertà politiche e costringono alla fame e alla sete milioni di uomini.
Penso ai tanti poveri, che anche in Italia hanno subito gli effetti di una crisi del sistema economico ed hanno perduto il lavoro e, qualche volta, gli affetti.
Sia consentito dedicare a questi uomini una preghiera, nella speranza che il giorno della nascita di Nostro Signore possa lenire le loro sofferenze e dare loro una concreta speranza.
Ai lettori di questa rubrica, alle loro famiglie e ai loro cari, rivolgo un sincero augurio di serene festività, dando loro appuntamento al nuovo Anno
Giuseppe Fauceglia
Prendiamo atto che il senso spirituale della festa cristiana si è smarrito gradualmente, oggi, a parte le manifestazioni liturgiche, essa è vissuta essenzialmente come una festa pagana, occasione di bagordi mangerecci e d’altro genere. Ciò in aderenza predominante all’idea epicurea del vivere, con l’attenzione rivolta esclusivamente verso il piacere e l’ affermazione personale, all’ abiura del sacrificio e dell’ impegno, all’adagiarsi nella morbida comodità offerta dall’agiatezza economica. Il pensiero a tutte le brutture e le ingiustizie in cui è immersa quest’ umanità dolente, che l’occasione richiede, passa fugace e poi svanisce senza tracce dalle coscienze degli uomini. Gli auguri di prammatica si sprecano a vagonate, facilitati e preconfezionati dai dispositivi elettronici di massa. Pertanto l’impatto sociale delle festività, perso l’aspetto sacrale, oggigiorno è un fenomeno quasi esclusivamente economico, commerciale e consumistico, con grande ritorno economico degli esercenti commerciali e turistici. I richiami ad una spiritualità smarrita è puro esercizio retorico.
Grazie, ricambio
Grazie prof. Lei è una persona perbene, uomo intellettuale puro, non come questi politicanti da quattro soldi che penso o solo a stessi e a rubare.. Grazie e buon Natale e anno nuovo grazie
“Penso al valoroso popolo ucraino che sta reagendo ad una guerra ingiusta, che vuole scardinare la democrazia così faticosamente conquistata e il sogno di appartenere ad un’Unione Europea, la quale in questi decenni ha costituito il baluardo più solido delle libertà individuali e collettive.”
qui non ci siamo proprio.
mi corre l’obbligo di rettificare: il popolo ucraino è si valoroso e sta reagendo ad una guerra ingiusta, ma viene sacrificato sull’altare dell’ imperialismo angloamericano , spinti da una classe politica dichiaratamente nazista i cui accoliti sono i prestanome dell’occidente.
si informi e non inserisca in un messaggio di auguri (che apprezzo e ricambio), una leggina ad hoc come fanno i politici in un decreto che non c’entra niente.
Auguri al Prof. persona perbene, competente ed illuminata!
Concordo con il ritratto impietoso delle inquietudini del nostro tempo tratteggiato con intense e incisive parole da “p m”.
Mostrando come questo periodo, punto d`arrivo del «neo-illuminismo» si fosse caratterizzato per una crescente irreligiosità e per una significativa espansione dell`ateismo illuminismo antireligioso: «secolarismo, scientismo, liberalismo, ecologismo, neo-umanesimo e trans-umanesimo, diritti individuali senza doveri, costumi senza confini, linguaggi purificati, opere dell`ingegno mortificate, storia censurata o cancellata: questo e altro sono i nuovi dei pagani a cui tributiamo i nostri sacrifici, culti, riti individuali e di massa. Salvo poi a ritrovarci sempre più avvolti nell`incertezza e nel disagio».
Auguri infine, anche a chi imperterrito, dando sfogo alla sua banale superbia, continua a gettare sabbia verso i ventilatori …fate attenzione sono silenziosi ma non sono spenti!
Il Natale è la festa dei poveri, dei senzatetto, di chi soffre in guerra, di chi non ce la fa ad arrivare alla fine del mese, di chi è malato e non sempre riceve aiuto. Chi li colpevolizza o li considera come elementi marginali della nostra società , non merita di sentirsi cristiano. Provate ad immaginare quando vi sedete a tavola in queste feste, che c’è gente che non può fare altrettanto, c’è gente che è costretta a scappare dai propri luoghi d’origine, perchè non ha nulla con cui sfamarsi e sfamare gli altri. Riflettete a tutto ciò , e riflettete a quanta gente è sorda ed indifferente a questi problemi. Questi sono i veri mostri, per i quali non c’è e non ci deve essere nessuna considerazione, ed il riflettere alla gente piu’ debole e piu’ bisognosa d’aiuti, il vero scopo di ogni essere umano piu’ fortunato degli altri. Auguri e che l’anno nuovo diventi riflessione un po per tutti, sopratutto, quando nella opulenza dei nostri cibi, lo sprechiamo e lo buttiamo incuranti di chi non può mangiare Auguri
Secondo lei è coerenza pensare in questi giorni ai poveri derelitti fino a pochi giorni fa denigrati, attaccati quali farabutti truffatori scansafatiche profittatori, per fargli togliere il rdc ed ora che ci siete con gioia riusciti, e ne avete un numero superiore e più ancora di prima derelitti disoccupati inoccupati, inoccupabili perchè ben oltre i 50 anni e comunque non appartenenti a corporazioni e lavori di comodo ed assumibili quindi solo se in grado di reggere dura fatica e produttività, ovvero mai.
Chi ha contribuito appoggiato favorito, questo stato di cose, ed apprezza il governo che lo ha fatto, avrà proprio da quel bambino nella culla la giusta retribuzione per quanti noi accogliamo sfamiamo ed aiutiamo volontariamente con raccolte alimentari di abiti ed ospitalità, una goccia nel mare.
Lo ricordi bene.