Passaggio obbligato, quello che qualifica le predizioni di Nostradamus che secondo il Cicap, il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze, non hanno però mai predetto davvero alcun evento futuro. E quindi le profezie del divinatore vanno prese per quello che sono: una specie di appuntamento fisso alla fine dell’anno, tanto per non perdere la tradizione e curare l’ansia di questi anni incerti con un po’ di ironia.
Puntuale, dunque, anche per il 2023 la previsione della Terza Guerra Mondiale. Qualcosa del genere era stata anticipata già nel 2022 e a febbraio era scattata l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia che ha provocato un conflitto che ha coinvolto in modi e maniere diverse anche altre potenze regionali e mondiali. Questa volta gli interpreti indicano Cina e Taiwan come protagonisti della guerra predetta da Nostradamus, dopo le tensioni che già si sono verificate nei mesi scorsi anche con gli Stati Uniti. “Sette mesi di grande guerra, gente morta per il male”, si legge nelle quartine.
Terribile la profezia che recita che “così in alto salirà il grano che l’uomo mangerà il suo prossimo”. Cannibalismo: le estreme conseguenze della crisi economica e alimentare insomma. Altra parte parla dell’arrivo di un “fuoco celeste quando le luci di Marte si spegneranno”, e quindi una colonizzazione del pianeta destinata a fallire. Niente di buono neanche per l’ambiente: “La terra arida diventerà sempre più riarsa, e ci saranno grandi inondazioni quando si vedrà l’arcobaleno”.
Ancora una profezia di Nostradamus, ancora una fake news. Ci provano gusto molte testate italiane a riprendere news inventate legate al celebre veggente francese del ‘500. Questa volta sotto Natale e in vista dell’anno nuovo ecco sbucare le profezie della “morte di Putin”, di “una guerra mondiale”, di “Biden che perderà una persona cara” e della “morte di un Papa”. Ora, sgomberiamo per la centoventesima volta il campo da equivoci: sono tutte invenzioni giornalistiche (sic) per fare qualche click in più, perché Nostradamus non ha mai previsto alcunché. L’abbiamo scritto più volte, ma repetita iuvant.
Le Profezie, il volume di Nostradamus pubblicato (si presume) per la prima volta nel 1555, e contenente 947 quartine sul futuro del pianeta terra, è un insieme di versi pomposi e vaghi, in un francese talvolta arcaico e zoppicante, con riferimenti simbolici (ad esempio “la grande poche” viene tradotta dagli esegeti ufficiali come la Borsa quindi la “grande finanza internazionale”) e antichi, figli del tempo in cui sono stati scritti, che vengono continuamente reinterpretati ad uso e consumo di chi li vuole banalmente sfruttare per attirare attenzione su di sé. Insomma, a seconda del traduttore Nostradamus avrebbe voluto dire questo, secondo un altro traduttore alluderebbe a qualcos’altro. Nell’attesa quindi di una versione univoca, campa cavallo, anche queste profezie vanno bocciate: fake.