L’INFLUENZA – Dopo due anni nei quali era praticamente scomparsa, grazie soprattutto a mascherine e distanziamento necessari per il Covid, l’influenza ha fatto nuovamente la sua comparsa. La cosiddetta “australiana”, che prende il nome dal Paese dove si è presentata per prima, si è finora dimostrata come un virus dagli effetti pesanti. È arrivata in anticipo rispetto alle previsioni, quando era ancora in corso la campagna vaccinale: il vaccino resta comunque lo strumento più efficace
IL PICCO – Secondo la Società Italiana di Medicina Generale è stato “verosimilmente raggiunto il picco stagionale alla 50esima settimana, con numeri più elevati rispetto alle ultime 14 epidemie influenzali stagionali e con un anticipo di qualche settimana rispetto agli altri anni. Solitamente il picco veniva in genere raggiunto alla 52ma settimana dell’anno di inizio (fine dicembre) o, più spesso, tra la quinta e la settima settimana dell’anno successivo”
FARMACI EFFICACI CONTRO L’INFLUENZA – Serve molta pazienza per affrontare l’influenza in questo periodo, visto che ha degli effetti, come la febbre, che si possono trascinare anche per giorni. È innanzitutto importante abbassare la temperatura corporea: per questo si consigliano farmaci come il paracetamolo o altri antipiretici. Da quando si è presentata, soprattutto tra bambini e giovani, l’australiana ha comunque fatto finire tante persone al pronto soccorso, spesso per eccessiva preoccupazione, anche se si sono registrati casi più gravi
IL COVID – Poi c’è il Covid: gli effetti sono certamente molto meno pesanti rispetto ai periodi più difficili, ma il coronavirus circola ancora. Sicuramente, tra l’altro, c’è un’importante sottostima dei numeri perché sono sempre meno numerose le persone che si fanno i tamponi. Tra le ultime disposizioni, si segnala come la Camera dei deputati abbia già votato di togliere l’obbligo di test negativo per concludere l’isolamento dei positivi. Probabili alcune misure ad hoc anche per il personale sanitario
SE PRENDO IL COVID COSA SUCCEDE? – Proprio per la già citata debolezza del virus, nella stragrande maggioranza delle persone provoca una malattia non pesante, grazie a vaccini, immunità da malattia e una maggiore debolezza del virus che quasi sempre si ferma nelle alte vie respiratorie. Provoca mal di gola e raffreddore e spesso nemmeno più la febbre. Per combatterlo serve prendere antinfiammatori come l’ibuprofene, inutile contro l’influenza, e, se necessario, antipiretici. Per i super fragili ci sono gli antivirali specifici per il coronavirus
IL VIRUS SINCIZIALE – Il virus respiratorio sinciziale, sul quale anche le autorità sanitarie europee hanno provveduto a mettere in guardia, può essere pericoloso per i bambini molto piccoli, perché provoca bronchioliti e patologie respiratorie che possono portare in ospedale (infatti si registrano molti ricoverati). Nei più grandi si presenta, invece, come un virus respiratorio non particolarmente violento; molto simile ad un’influenza
I VIRUS PARAINFLUENZALI E IL RINOVIRUS – Spesso chi si ammala pensa di avere l’influenza, quando in realtà è affetto da virus para influenzali, meno violenti della malattia stagionale e legati alle temperature più basse. I maggiori rischi in questo caso sono per coloro che hanno problemi di salute o per i fragili. Unico effetto la febbre, per uno o al massimo due giorni (da affrontare con il paracetamolo). Anche il rinovirus dà sintomi simili al Covid, con mal di gola, mal di testa e dolori diffusi, oltre al raffreddore
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