Il nuovo sorge sempre su ciò che siamo stati, pure se di quel vissuto talvolta restano solo i cocci. La vita partorisce di continuo; è un incessante morire di vecchi equilibri, modi di pensare, atteggiamenti, per stimolare mente e cuore a rinascere con nuove scelte, nuove motivazioni, nuovi interessi.
Il Natale è ritrovarsi in famiglia, attorno alla tavola, dove insieme si riassapora il gusto delle tradizioni. Con i propri cari si ritrovano quel senso e quel bisogno di appartenenza che sovente aiutano a superare la solitudine.
Fare casa è anche la bellezza e la gioia di raccontarsi per condividere le esperienze e il cammino compiuto. Non definiremo mai casa un luogo terzo perché nelle case non esistono cenni formali, ma solo gesti di familiarità che offrono un clima di comunione e di accoglienza.
Essere casa è avere cuore e mente attenti, aprire l’anima senza risparmio ai bisogni e alle sofferenze degli uomini; di chi incontri lungo il tuo percorso e in primis di chi ti sta accanto.
Dovremmo sempre tenere a mente quanto sia stato importante per noi, in certi momenti, l’aiuto di un altro; dei propri affetti, perché forse da soli non ce l’avremmo fatta.
Tony Ardito