B come Bielorussia. Aljaksandr_Lukašėnka è preso dal dubbio: accedere alle lusinghe della Russia per intervenire in battaglia o restare nelle retrovie. Il paese è già gravato dalle sanzioni, non vorrebbe aggiungerne altre e, soprattutto, non apparire il vassallo di Mosca.
C come Canada. Il Primo Ministro è bello come un divo del cinema. A margine di un G20 merita il rimbrotto di Xi jinping per essere stato troppo loquace. Si accorge così di non esercitare alcun fascino sul Presidente cinese.
F come Francia. Il battibecco con l’Italia rientra nel costume nazionale, al pari del foie gras da consumare con il Sauternes e non con lo Champagne brut. Il Presidente Macron si libera di un capo di abbigliamento ad ogni gol della squadra. Alla fine si ricompone per cercare invano di rincuorare Kylian Mbappé. I Curdi infiammano Parigi dopo l’attentato del 23 dicembre. La Francia paga la vocazione ad accogliere “quelli contro” del mondo.
G come Germania. Il Cancellierato Scholz si distingue per i toni bassi. Non si capisce se la reticenza sia dovuta all’incertezza (come facciamo senza il gas russo?) o all’elaborazione di una proposta forte da esternare al momento debito. L’ombra di Angela Merkel pesa. Ricorre la domanda: ci fosse ancora Lei, staremmo dove stiamo con la Russia?
I come Italia. La Presidente del Consiglio indica la linea di politica estera alla Farnesina: no alla dipendenza dagli Stati Uniti per la sicurezza, no alla dipendenza dal gas russo, no alla dipendenza economica dalla Cina. Un’Italia indipendente in un’Unione indipendente: una buona ricetta. Solo che l’autonomia strategica ci costerebbe quasi un punto di PIL per raggiungere il tetto del 2% per la spesa militare. Dove prendiamo i soldi se nel frattempo condoniamo gli evasori ed incoraggiamo altri contribuenti sulla loro strada? Appena l’1% degli Italiani dichiara redditi superiori ai 100.000 euro. La ricchezza che si vede in giro viene solo da questo sparuto gruppo?
M come Messi. Lionel Messi è il campione eponimo del Mondiale. Condivide la lettera inziale e il talento di Diego Armando Maradona. Alcuni tentano di paragonarli. Non si mettono assieme un eroe terreno e una divinità celeste.
N come Netanyahu. Benjamin Netanyahu è al sesto mandato di Governo in Israele. Si presenta alla Knesset con la coalizione più a destra di sempre. Così a destra che il suo Likud, già di destra, ora si colloca al centro. Annuncia la lieta novella al Presidente americano, incerto se il Democratico Biden gli sia favorevole quanto il Repubblicano Trump. Inizia una navigazione perigliosa in un Medio Oriente procelloso.
P come Putin. Il Presidente russo riporta il conflitto territoriale nel cuore d’Europa. Trasforma “l’operazione militare speciale” in resistenza di popolo per l’indipendenza. A good deal!
Q come Qatar. L’Emiro Tamim bin Hamad al-Thani sistema il Bisht sulle spalle di Messi. E’ il segno di un’investitura, il modo per sottolineare l’influenza dell’Emirato, il memento che il Paris St-Germain di Messi è di proprietà qatarina. Il Bisht è un capo di grande eleganza, va portato sull’abito giusto, completa infatti il Dishdasha e la Kefiah dell’Emiro. Stona sulla maglia albiceleste del calciatore.
R come Repubblica Islamica. L’Iran si sta avvitando nella spirale di rivolta senza rivoluzione e di repressione dai tratti abominevoli.
Z come Zelenskyj. Il Presidente ucraino lascia per la prima volta il paese dallo scoppio della guerra. La tappa d’obbligo è Washington. Al Congresso non scalda gli animi dei Repubblicani, da gennaio saranno maggioranza parlamentare in grado di intralciare le scelte del Presidente. Il che rende plausibile l’ipotesi che il Cremlino aspetti il 2024 per trattare davvero, solo allora saprà chi siederà alla Casa Bianca. La conferma di Biden o il ritorno di Trump?
di Cosimo Risi