“Avevo altre soluzioni per continuare la mia esperienza in altri paesi e in altri campionati, ma appena è finita la Coppa del Mondo ho avvertito la voglia di sposare un progetto ambizioso, interessante. Sono veramente contento di essere qui, porto la mia esperienza all’interno del gruppo e spero di poter dare un grande contributo anche sul rettangolo verde”.
Sui tifosi: “Quello della tifoseria è un argomento che mi incanta, so che la nostra curva è calda come quella messicana. Quando abbiamo iniziato la trattativa ho subito pensato al calore del pubblico granata. Chi viene dal continente americano ha bisogno di essere trascinato dal popolo”.
Gli obiettivi: “L’obiettivo primario è il raggiungimento della salvezza il prima possibile. Dobbiamo fare in modo che questa squadra rimanga massima serie quanto più tempo possibile.
Ha sentito Lozano in questi giorni? “Dopo il mondiale non ci siamo sentiti molto, ho solo chiesto informazioni generali sul campionato di serie A italiano. Non ho chiesto consigli rispetto alla mia scelta. Mi è bastato parlare con il direttore sportivo De Sanctis per capire quanto fosse prestigioso il progetto del quale ora faccio orgogliosamente parte”.
C’è un portiere a cui si ispira e chi è, attualmente, il più forte in assoluto? “Buffon, Canizares, Casillas, Pagliuca, Taffarel. La lista sarebbe davvero lunga. Non dimenticherei Barthez, Schmeichel, Van der Sar. In Italia c’è una storia di portieri riconosciuta da tutti, Donnarumma e Meret sono soltanto gli ultimi in ordine cronologico. Negli ultimi anni il ruolo del portiere si è diversificato, partecipiamo di più alla manovra e siamo parte integrante dell’azione di gioco”.
Quali sono gli attaccanti italiani che teme di più? “Rispetto tutti, ma non ho paura di nessuno. Certo, siamo in A e tutti gli attaccanti hanno grosse qualità. Inizieremo subito col Milan di Giroud e Leao. L’Inter ha Lautaro Martinez, conosco bene anche Milik della Juventus. Sono orgoglioso di poter affrontare campioni di livello internazionale”.