A Shanghai è sempre più emergenza Covid. Negli ospedali sovraffollati della città, tra le più ricche della Cina, i pazienti anziani stanno sovraccaricando i servizi di emergenza. La situazione sanitaria è particolarmente critica. Dal mese scorso, circa il 70% della popolazione, ovvero circa 18 milioni di persone, ha contratto il virus, secondo i media ufficiali. In due ospedali della megalopoli, centinaia si sono attaccati a flebo o a bombole di ossigeno e sono sottoposti a monitor cardiaci. Alcuni pazienti, raccontano testimoni, sembrano privi di vita. Altri vengono curati fuori dall’edificio, sul marciapiede.
Sistema sanitario sopraffatto da malati e urgenze
Anche le autorità ormai ammettono che la portata dell’epidemia è “impossibile” da determinare, poiché i test di screening non sono più obbligatori e i dati sono frammentari. In poco tempo, il sistema sanitario è stato letteralmente sopraffatto, con le farmacie inondate di richieste di medicinali anti-febbre e i crematori inondati dall’afflusso dei morti.
Numeri ufficiali fuori dalla realtà
Intanto, poiché le autorità hanno rivisto i criteri per attribuire un decesso al Covid, dall’inizio di dicembre, nel Paese di 1,4 miliardi di abitanti sono stati segnalati solo 15 decessi legati al virus. Una cifra che appare assolutamente fuori dalla realtà.
Vicepresidente dell’ospedale: il contagio 30 volte quello di maggio
A parlare delle dimensioni spaventose del contagio a Shanghai è Chen Ezhen, vicepresidente dell’ospedale Ruijin e membro del consiglio municipale degli esperti Covid, in un’intervista alla testata “Dajiangdong Studio” del “Quotidiano del popolo” del partito comunista. “Ora la diffusione della pandemia a Shanghai è molto estesa – ha detto -, potrebbe essere stato raggiunto il 70%. Parliamo di 20 o 30 volte i contagi di aprile e maggio”. L’ondata di contagi è arrivata dopo l’allentamento delle restrizioni draconiane contro il virus, rimaste in vigore in tutto il Paese fino al mese scorso.
Fonte: Tgcom
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