Insultati in classe e sui social, messi in ridicolo nelle chat, i piccoli – come riporta il sito web cronachesalerno.it – rifiutano di frequentare ancora quelle classi e ai genitori non resta che trasferire altrove i loro pargoli. Nella speranza che il fenomeno si blocchi e il bambino possa tornare crescere in un ambiente sano e sereno.
E’ quanto accaduto a ridosso delle ferie natalizie nella città di Eboli. I casi si sarebbero verificati quasi tutti nelle classi della prima media. Dove, dopo cinque anni di scuola Primaria, vengono messi assieme gruppi di giovanissimi che spesso non si conoscono tra loro.
In questa fase, un bambino “diverso” o che, più semplicemente, si sappia esprime solo in lingua italiana e non in dialetto, può essere preso di mira da alcuni pessimi elementi e finire bullizzato per un nonnulla.