Grazie al contributo della Polizia Scientifica è stato possibile incrociare i fotogrammi degli scontri con quelli registrati all’arrivo dei tifosi dell’una e dell’altra parte a Milano e a Genova, le città meta delle trasferte di campionato di domenica. Gli indumenti indossati dai teppisti, la comparazione antropometrica ma anche la presenza di qualche particolare (ad esempio un tatuaggio) potrebbero contribuire a inchiodare alle proprie responsabilità i violenti.
La ricostruzione dei fatti sta avvenendo grazie all’intercettazioni di diverse chat in cui si fa riferimento agli scontri. Sui social, diversi protagonisti della vicenda si sarebbero vantati delle rispettive imprese. Intanto è arrivato il primo arresto per un ultras napoletano. Si chiama Antonio Marigliano e ha 35 anni. Ha precedenti di polizia ed è aderente al gruppo ultras “Brigata Carolina” della curva A dello stadio Diego Armando Maradona.
“Occorre identificare tutti i protagonisti degli scontri ed infliggere loro pene severissime. Chiediamo un vertice tra il Ministro dell’Interno e la Lega Calcio affinché si decida un piano strategico. Certe violenze non dovranno mai più essere tollerate. Il mondo del calcio deve prendere tutt’altra piega. Sport è passione ed aggregazione, non sangue e arena. Fino ad oggi la maggioranza ha realizzato un decreto urgente sui rave party. I fatti stanno dimostrando che non era di certo quella l’emergenza di cui occuparsi come priorità tra le diverse derive criminali e delinquenziali che vive il paese.”- ha dichiarato il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli.