Uno dei due albanesi era residente a Santa Croce e in un altro processo davanti al gup del tribunale di Pisa è stato condannato a 9 anni di reclusione, condanna ancora non definitiva e per cui pende giudizio d’appello. In questo procedimento invece l’uomo è stato condannato in via definitiva a 7 anni e 4 mesi di reclusione. Nel processo che si è svolto in Campania, e che ora è terminato con la sentenza della suprema corte di Cassazione, per i giudici della Dda di Salerno tutti gli imputati sarebbero responsabili di aver organizzato il maxi traffico di cocaina.
Viaggiavano i corrieri della droga, dopo l’alleanza tra il gruppo degli Acernesi di Salerno e degli albanesi, con base a Montella, su e giù dall’Olanda fino alla prima tappa in provincia di Pisa, per trasportare cocaina e trasferire in Italia la droga in auto con il doppio fondo, indispensabile per importare gli stupefacenti dai Paesi Bassi. Il blitz era scattato nel 2020 e nel 2021 erano arrivate le condanne davanti al gup di Salerno in abbreviato, confermate lo scorso anno dalla corte d’Appello e ora anche dalla Cassazione. Il gruppo Di Lascio-Cuozzo, grazie agli accordi con gli albanesi, di cui uno poi trasferitosi a Santa Croce sull’Arno, secondo la Dda salernitana stava diventando un riferimento per lo spaccio di stupefacenti in provincia di Salerno.
Aveva bisogno di chili e chili di cocaina e così uno dei capi dell’organizzazione, nel 2018 a bordo di un’auto, sarebbe partito da Acerno per arrivare a Santa Croce sull’Arno, dove un emissario dell’albanese condannato e che si era intanto trasferito dalla Campania a Pisa, gli consegnò un chilo di cocaina in cambio di circa 20mila euro in contanti. L’albanese sarebbe emigrato da Montella nel Salernitano a Santa Croce sull’Arno sin dal 2017. Qui infatti, stando ai resoconti del processo celebrato invece davanti al gup di Pisa e ora in fase di secondo grado di giudizio a Firenze, l’uomo aveva organizzato una seconda base dell’organizzazione e infatti nel 2021 è stato condannato, insieme ad altri suoi connazionali, a 9 anni di reclusione, sempre per traffico internazionale di cocaina. Se e quando anche questa condanna sarà definitiva, sarà compito del giudice dell’esecuzione stabilire la pena definitiva che dovrà scontare.
Queste le condanne definitive della Cassazione:
Sabato Di Lascio, anni quindici e mesi otto di reclusione ed euro mille di multa; Alfredo Portofranco, anni undici di reclusione; Antonietta Nicastro, anni cinque, mesi sette e giorni dieci di reclusione; Johan Cuozzo, anni sette e mesi sei di reclusione; Giuseppe De Santis, anni sei e mesi quattro di reclusione; Carmine Vece, anni sei e mesi sei di reclusione; Raffaele Poppiti, anni sei, mesi dieci e giorni venti di reclusione; Ermal Luku, anni nove, mesi cinque e giorni dieci di reclusione; Ervin Maloku (l’uomo che si era trasferito a Santa Croce sull’Arno), anni sette e mesi quattro di reclusione; Cuozzo Alfredo, anni otto mesi quattro di reclusione e euro 1.400 di multa; Gerardo Cuozzo, anni sette e mesi otto di reclusione; Marco Salvatore, anni otto di reclusione; Antonio Ponzone, anni cinque di reclusione e euro 24.000 di multa; Fiorenzo Parotti, anni sette, mesi dieci di reclusione ed euro 44mila di multa. La Cassazione ha annullato solo la sentenza impugnata nei confronti di Antonietta Nicastro a con rinvio per nuovo giudizio alla corte di appello di Napoli.