La partita di calcio tra Atalanta e Salernitana, in programma domenica prossima allo Gewiss Stadium di Bergamo, mette a confronto due club che , dal punto di vista aziendale, soddisfano due “asset” vincenti : “consolidamento in Europa” per i neroazzurri e “consolidamento in massima serie” per i granata.
Il parco calciatori dell’Atalanta risulta avere un valore di mercato pari a 309,20 mln di euro diviso come segue: portieri (17,60 mln euro), difensori (124,30), centrocampisti (87,30), attaccanti (80,00 ).
Sul fronte granata, il valore dei calciatori , risulta essere pari a 98,05 mln euro di cui: portieri (3,05 mln di euro) difensori (35,60), centrocampisti (25), attaccanti (34,50). (Fonte Transfermarkt)
Secondo un’analisi di Sporteconomy, l’Atalanta è la prima società “glocal” della Serie A. Riguardo le strutture sportive, il Centro Sportivo Bortolotti, la “casa dell’Atalanta”, risulta essere un’impianto all’avanguardia, sia dal punto di vista strutturale che funzionale.
Dotato di campi in erba sintetica e naturale, di tribune coperte per assistere agli allenamenti della prima squadra e alle partite di campionato delle squadre giovanili, il Centro è tra i più qualificati e accoglienti ed è inserito in uno straordinario contesto verde, facilmente raggiungibile dalle principali vie di collegamento stradale.
Il club nerazzuro, determina anche un “forte legame con il territorio”, ma anche grande attenzione alla crescita internazionale, sia per la presenza costante nelle coppe europee (soprattutto in queste tre ultime stagioni), sia per il recente ingresso dei soci americani guidati dal top manager Stephen Pagliuca.
In totale il club lombardo può contare su 17 diversi format di sponsorizzazioni (di cui 8 di maglia, tra prima squadra e giovanili) per un totale di 123 aziende sponsor (114 nel precedente campionato), se si considerano anche i partner senza alcuna visibilità allo stadio, si superano le 190 realtà. In totale si stimano più di 35 milioni di euro provenienti dagli introiti degli sponsor (un importo record nella storia della “Dea”, ormai vero e proprio marchio “glocal” (globale+locale).
L’Atalanta, in queste ultime stagioni, ha razionalizzato la propria offerta commerciale, puntando su un numero inferiore di contratti e su un livello più alto sotto il profilo economico. La crescita costante del marchio Atalanta passa, inevitabilmente, per il radicamento territoriale. Nel format “fan sponsor” vi sono ben 35 aziende locali, con sedi operative tra Bergamo e provincia, il tutto controbilanciato con l’ingresso di sponsor di profilo internazionale, come nel caso di Plus500 (colosso mondiale specializzato nei servizi di trading online) o di Joma Sport
La “forza del marchio Atalanta” (sotto il profilo commerciale) è, storicamente, nel legame con importanti realtà territoriali dalla spiccata proiezione internazionale. Tesi confermata dall’analisi delle sponsorizzazioni presenti sulla maglia in questa stagione (2022/23). Plus500, Radici group, Joma rispettivamente sponsor del cuore, back e sleeve partner, infatti, sono tra le realtà più importanti dell’economia bergamasca.
(Radici, secondo gruppo europeo nella produzione dei filati sintetici, è identificata con Gandino, piccolo comune della provincia di Bergamo (vi risiedono poco più di 5mila abitanti). Gewiss, colosso mondiale del settore elettrotecnico (dà il nome allo stadio appena ristrutturato), è localizzato a Cenate Sotto, altra piccola municipalità del territorio bergamasco, senza dimenticare il polo logistico di Calcinate (sempre nella provincia di Bergamo).
Automha, realtà leader nel settore dei magazzini automatici, è ad Azzano San Paolo (Bg), anche se è presente, con soluzioni e prodotti, in tutto il mondo. Il 45% degli affari è concentrato in Europa, seguono Asia (19%) e Nord America (19%).
Modello aziendale” Atalanta, per vincere la sfida al “calcio business”?
Antonio Sanges – Dottore commercialista
Commenta