Il costo della vita a Milano e il risparmio a Napoli
Sì, perché le stanze in affitto sotto la Madonnina costano, e parecchio. “Come si fa, con uno stipendio mensile di poco più di mille euro?”, sono le parole della ragazza, bidella al liceo artistico Umberto Boccioni in piazzale Arduino, a ovest della città. Stipendio: 1.165 euro. “Anche in periferia i prezzi degli affitti non scherzano affatto. Per non parlare della vita che al Nord ha un costo decisamente molto più elevato che al Sud”. Una scelta ponderata, quella di passare tutti i giorni quasi dieci ore in treno.
Con il Frecciarossa dell’andata che, se tutto va bene, parte da Napoli Centrale alle 5.09, e quello del ritorno da Milano Centrale alle 18.20. “A conti fatti ho realizzato che tra affitto, bollette e spesa avrei consumato tutto il mio stipendio se mi fossi trasferita a vivere al Nord, e molto probabilmente avrei anche dovuto chiedere alla mia famiglia di aiutarmi”.
Il legame con la famiglia d’origine
E così Giuseppina ha scelto di rimanere sotto il tetto dei genitori, vicino al Vesuvio, tirando fuori dalle tasche solamente i 400 euro di abbonamento mensile dell’Alta velocità ferroviaria. “Lo so che la mia sembra una follia, però facendo i conti ho valutato che economicamente mi conviene”. E non solo economicamente. “Sono felice di tornare a casa in famiglia con i miei genitori, mia nonna e i miei cagnolini”. Anche per questo motivo, oltre al costo, l’opzione della stanza condivisa non faceva per lei. “Dividendo la camera non avrei neanche avuto la possibilità di ospitare la mia famiglia, a cui sono molto legata”.
La ricerca della sistemazione a Milano
Comunque Giuseppina non molla. Proprio adesso, infatti, è diventata di ruolo a scuola. “Non posso assolutamente perdere l’opportunità di questo lavoro. Ho provato a cercare una casa che non costasse troppo, ma è come cercare un ago in un pagliaio. Ma non perdo la speranza, e continuo a cercare una sistemazione qui. A scuola mi stanno aiutando tutti e questo mi riempie di gioia, perché non mi sento abbandonata. Ma devo dire che sono anche un po’ demoralizzata per non essere ancora riuscita a trovare una sistemazione comoda e a un prezzo accettabile. Quindi, fino a quando non troverò qualcosa adatto alle mie possibilità, andrò avanti così”. Passando la vita a guardare fuori dal finestrino di un treno.
Fonte: Fanpage.it
Classico nome da bidella
Io dico che è una follia almeno entravi di ruolo a firenze
Classico nome da bidella ma non capisci che è un articolo inventato a coglione
non la invidio . io dal 18 febbraio 1991 al 1 ottobre 1996 ho fatto la spola giornaliera oliveto citra-salerno-roma e ritorno . partenza alle 3.05 di mattina e rientro 3 volte alle 19.30 e due volte alle 22.30 dal lunedi al venerdi. e sono stato fortunato perche’ cera un napoletano ferroviere che lavora a bolzano ma abitava a napoli perche’ la moglie non sopportava l’aria di bolzano. tantissimi in bocca al lupo avrai tante storie da raccontare.
Avrai molto da raccontare. Anche io dal 18 febbraio 1991 al 30 settembre 1996 ho fatto la spola quotidiana tra Oliveto Citra-Salerno e Roma. 6 ore di lavoro e 9 di viaggio con espressi . Avessi avuto la freccia rossa sarei ancora a Roma. Tanti in bocca al lupo.