“Le dichiarazioni di questa mattina del ministro Urso sono l’ennesima dimostrazione della confusione in cui si muove il Governo in questa vicenda”, affermano in una nota congiunta i presidenti di Faib, Fegica e Figisc/Anisa replicando cosi’ all’appello del ministro delle Imprese e del Made in Italy a revocare lo sciopero.
“Le dichiarazioni del ministro Urso – si afferma – rischiano seriamente di chiudere ogni residua possibilità di concludere positivamente la vertenza in atto.
Intervenga Palazzo Chigi e dia un segnale sull’intera vertenza”.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso aveva lanciato un appello alle associazioni di categoria perche’ rivedessero la decisione. “E’ una decisione che danneggia i cittadini”,ha affermato Urso intervistato da Maria Latella su Radio 24 a ‘Il caffe’ della domenica’. “C’e’ un tavolo di confronto che terremo aperto in maniera continuativa finche’ non ci sara’ un riordino del settore”, ha assicurato il ministro, parlando di “zone d’ombra che danneggiano coloro che lavorano in piena onesta’”, la stragrande maggioranza dei gestori. A proposito della controversa misura di obbligare i distributori ad esporre un cartello con i prezzi medi del carburante, Urso ha ribadito come “l’esposizione del cartellone aiutera’ i consumatori a scegliere”, cosi’ come l’App gratuita che verra’ creata per permettere ai cittadini di individuare nella loro area la pompa di benzina piu’ conveniente. Per quanto riguarda la questione della accise, il ministro ha ribadito come quella di non riproporre il taglio sia stata “una scelta ben precisa del governo”.
“La riduzione delle accise e’ stata fatta in un momento straordinario e a tempo, ma ha portato beneficio soprattutto ai piu’ abbienti. Noi – ha spiegato Urso – abbiamo invece deciso di destinare le risorse a disposizione per i meno abbienti, alle imprese e alle famiglie, soprattutto quelle piu’ numerose. Nei momenti di crisi si aiutano i piu’ deboli”.
“Lo sciopero dei benzinai va revocato senza se e senza ma, perché sono venute meno tutte le motivazioni che hanno portato i gestori a indire la protesta”. Lo afferma Assoutenti, che condivide in pieno le affermazioni del Ministro delle Imprese e del Made in Italy. Adolfo Urso. “Se lo sciopero dovesse essere confermato – afferma il presidente Furio Truzzi – siamo pronti ad organizzare iniziative di protesta contro i gestori su tutto il territorio nazionale da parte dei consumatori, compreso un controsciopero degli automobilisti“.
“Alla luce delle ultime decisioni del Governo non esiste più alcun motivo per scioperare – spiega Assoutenti – perche’ il decreto trasparenza è stato modificato così come richiesto dai benzinai, con l’eliminazione dell’obbligo di esposizione del prezzo medio giornaliero e la riduzione delle sanzioni per i distributori disonesti.
Perseverare sulla strada dello sciopero equivale ad arrecare un doppio danno ai cittadini, che da un lato subiranno la chiusura di tutti gli impianti il 25 e 26 gennaio, compresi i self service e le autostrade, dall’altro non potranno contare sulle misure di trasparenza previste in un primo momento dal Governo ed eliminate su pressione dei benzinai”.
fonte ANSA
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