Ma c’è un altro requisito da rispettare: che abbia accumulato contributi di almeno 46 anni e 4 mesi nel primo caso e oltre 20 anni nel secondo. Va ancora peggio se si hanno tra i 5 e i 20 anni di contributi perché, in questo caso, si potrà andare in pensione di vecchiaia a 74 anni e 10 mesi
Per i trentenni la situazione migliora, ma non di molto. La pensione di vecchiaia, per un lavoratore nato nel 1990, arriverà a 70 anni con 20 anni di contributi e a riposo con quella anticipata con 45 anni di contributi a prescindere dall’età
Secondo il simulatore dell’Inps, invece, un uomo nato a gennaio 1982 , quindi con poco più di 40 anni che ha iniziato a lavorare nel 2010 a 28 anni potrà andare in pensione anticipata a 66 anni e due mesi con almeno 20 anni di contributi e se ha maturato un importo di pensione superiore a 2,8 volte il minimo
Altrimenti per la pensione di vecchiaia, sempre con 20 anni di contributi ma con assegno di 1,5 volte il minimo, dovrà attendere i 69 anni e sei mesi. Se non è riuscito a versare 20 anni di contributi dovrà restare a lavorare fino a 73 anni e 9 mesi (con 5 anni di contributi). Per l’anticipata ci vorrebbero 45 anni e 7 mesi di contributi ma arriverebbe nel 2055 comunque a 73 anni e 9 mesi
Per una donna che ha ora poco più di 50 anni, che ha cominciato a lavorare a 25 anni, la pensione anticipata se si ha un assegno di 2,8 volte il minimo ed è totalmente nel sistema contributivo (nessun contributo versato prima del 1966) arriverà a 65 anni e 4 mesi (sempre che si abbiano 20 anni di contributi)
Se l’assegno è più basso, ma comunque superiore a 1,5 volte il minimo, dovrà aspettare la vecchiaia a 68 anni e 8 mesi nel 2041. Sempre nel 2041 si matura la pensione anticipata con 43 anni e sei mesi di contributi, mentre per la pensione di vecchiaia se non si hanno almeno 20 anni di contributi si dovranno attendere i 73 anni
Per una donna nata a ottobre 1962, che abbia cominciato a lavorare a 25 anni, la pensione anticipata e di vecchiaia, se la contribuzione sarà continua, coincideranno e arriveranno il primo aprile del 2030 a 67 anni e 5 mesi o con 42 anni e tre mesi di contributi. Il simulatore lavora sulle regole attuali e chiaramente non può tenere conto di eventuali sbalzi sull’aspettativa di vita come è accaduto nel periodo della pandemia né di cambiamenti delle regole ancora non entrati in vigore
In ogni caso, l’Inps ha reso disponibile sul proprio sito la nuova versione per la simulazione. I cittadini possono calcolare le proprie prospettive pensionistiche senza dover effettuare alcuna registrazione. Il sistema sarà a breve aggiornato con le novità della Legge di Bilancio
La nuova versione di “Pensami” presenta un percorso semplificato per l’inserimento dei dati anagrafici e contributivi, la selezione di eventuali istituti aggiuntivi che potrebbero anticipare l’accesso alla pensione (riscatto titoli di studio universitari, periodi di lavoro all’estero, maternità fuori dal rapporto di lavoro, ecc.) e la visualizzazione dei possibili scenari pensionistici