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Tifoso salernitano: “Caro Iervolino, nel calcio nessuno le dirà mai grazie. Restare uniti”

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un tifoso salernitano:

Caro Presidente, il calcio è strano, vedi cose che non immagineresti mai da tifoso o appassionato, sia belle sia brutte oppure discutibili ed opinabili. Ma se Lei non fosse qui oggi, il calcio a Salerno non esisterebbe. Lo sanno tutti ma non lo dice nessuno. Il calcio è questo. Nessuno Le dirà mai grazie.

Si sono succedute gestioni che hanno oscurato e ridicolizzato tutto il buono fatto negli ultimi 30 anni di calcio. Abbiamo subito umilianti sconfitte sul campo, con gestioni approssimative, prive della minima programmazione, ma soprattutto è mancato un qualsivoglia progetto serio in grado di far intravedere o percepire quella rinascita che le proprietà sbandieravano. La Salernitana ha vissuto la pagina più buia della sua storia, hanno denigrato il club, la sua città, i suoi tifosi. Poteva succedere di tutto e nessuno diceva niente.

E speriamo che da domani, molti, abbiano l’umiltà, il pudore, l’educazione ed il rispetto di rimanere in silenzio.

Caro Presidente, il tifoso è tifoso ed è troppo impegnato a tifare e ricordare tutte le cose non fatte o non dette da alcuni Presidenti, Direttori e Allenatori. Cambiare idea, decidere con coraggio e avere rinunciato a quanto costruito con affetto e sacrificio, per un qualcosa che si pensi possa portare UNIONE, beneficio e lustro, alla nostra città, penso possa solo FARLE ONORE.

E che spesso si dimentica di ricordare quello che alcuni sedicenti tifosi hanno fatto o detto.

Esistono ed esisteranno cattivi Presidenti, Dirigenti ed Allenatori caro Presidente. Ma esistono ed esisteranno sempre anche cattivi tifosi. Dobbiamo essere convinti che quelli che agiscono in questo modo sono pochi. E se da una parte proprio perché sono pochi si può intervenire, dall’altra non si può permettere che pochi raccontino una città che invece è tutt’altro. Se sono pochi si possono catalogare come “pochi”, ma diventano importanti nella comunicazione e nella percezione dell’opinione pubblica. E bisogna essere consapevoli che alla stragrande maggioranza dei cittadini salernitani questo non va bene.

Il calcio deve essere PASSIONE, CRESCITA e CONDIVISIONE, e non momento di divisione e incomprensione. Determinati obiettivi si possono raggiungere solo con la consapevolezza che l’unione fa la forza e che assieme rappresentiamo una certezza, divisi o frammentati una debolezza. Non vedo cosa cambia nel calcio, se non il rancore o qualche antipatia personale e forse politica verso qualcuno, ma tutto questo, non mi o ci appartiene, noi TIFOSI non facciamo politica.

Nonostante il finale e nonostante i mille problemi quotidiani, è stato un anno emozionante che resterà nel mio cuore forse come il più bello dei miei quasi 30 anni di tifoso. Adesso serve qualcosa che consenta a questa società di fare il definitivo salto di qualità, perché questa città negli anni ha dimostrato di meritare molto di più di quello che alla fine ha raccolto.

Con stima e gratitudine, un cordiale saluto

Davide Mecca

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