Lo precisa l’Istituto – come riporta il sito web tg24.sky.it – in una nota nella quale ricorda che per gli assegni fino a questa cifra si è erogata già da gennaio la rivalutazione rispetto all’inflazione del 100%. “Dal 1° gennaio – si legge – l’Inps ha provveduto ad attribuire la rivalutazione delle pensioni e delle prestazioni assistenziali nella misura del 100% a tutti gli utenti che abbiano ottenuto in pagamento nel 2022 rate di pensione per un importo inferiore o uguale a 2101,52 euro”.
I beneficiari di marzo sono perciò coloro che prendono pensioni con un importo superiore. “Per tutti gli altri pensionati, nel mese di marzo 2023, l’Inps procederà ad attribuire la perequazione in percentuale in base all’importo annuale in pagamento, come previsto dall’art. 1 comma 309 della legge di bilancio. Nel mese di marzo saranno inoltre posti in pagamento anche gli arretrati riferiti ai mesi di gennaio e febbraio 2023”, ha dichiarato l’Inps.
A causare il ritardo nella rivalutazione che doveva esserci già in queste settimane sono stati gli impedimenti burocratici. Infatti, le tempistiche di questo mese erano troppo ridotte per permettere all’Inps di adeguare già adesso il calcolo.