Investire sui giovani significa investire sul futuro e sulla sovranità alimentare del Paese in una situazione in cui iI 49,7% dei capi azienda giovani ha un diploma di scuola superiore e il 19,4% – evidenzia Coldiretti – ha una laurea secondo una recente indagine. Le giovani imprese agricole spiccano per estensione e soprattutto per il salto di qualità compiuto in termini di digitalizzazione, innovazione e professionalità ed hanno infatti una estensione media di 18,3 ettari a fronte della media nazionale di 10,7 ettari, sottolinea Coldiretti.
Il 12% delle imprese giovani nei campi – precisa la Coldiretti – svolge attività connesse che sono dunque in prima linea nel modello di agricoltura multifunzionale con importanti ricadute sull’ambiente e sulla collettività, come nel caso della produzione di energie rinnovabili o l’agricoltura sociale. “L’accesso alla terra e quello al credito sono le maggiori criticità per i giovani che vogliono aprire un’azienda agricoltura” ha affermato la leader dei giovani della Coldiretti Veronica Barbati nel sottolineare che “le misure come Generazione Terra dell’Ismea sono il miglior investimento per il futuro della nostra agricoltura, per la salvaguardia della biodiversità e la tutela del territorio”.
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