Le motivazioni sono presto dette, nonostante la gratuità delle due mail: impossibilità di utilizzare la posta elettronica e soprattutto un buco di svariati giorni in cui sembra proprio che ciò che si era eventualmente ricevuto sia andato perso per sempre. Tuttavia, non è detto che si riesca a ottenere qualcosa. La storia è più che nota: nella notte tra il 22 e il 23 gennaio Libero mail e Virgilio mail sono andate in down sia nella versione accessibile da browser sia da app, sono imperversate le proteste, dopo tre giorni è arrivata la risposta di Italiaonline in merito alle cause e si è giunti alla graduale rimessa online che è terminata il 28 gennaio con tutte le caselle nuovamente operative.
Insomma, tutto sembra legittimare una richiesta di indennizzo visti i danni creati che annoverano non solo un accesso impossibilitato per circa una settimana, ma anche una potenziale perdita di mail ricevute nei giorni interessati. A tal proposito, i servizi di tutela dei consumatori si sono mossi, con in testa Altroconsumo che ha predisposto un’apposita pagina con un modulo da compilare per inviare un reclamo a Italiaonline, senza alcuna spesa.
Un’altra iniziativa è stata lanciata da Euroconsumatori, l’Associazione Europa Consumatori Indipendenti con una pagina dedicata per chiedere un risarcimento, ma è necessario pagare 2 euro per aderire all’associazione. Codacons ha inviato una diffida a Italiaonline e annuncia l’intenzione di preparare una class action. Tuttavia, non è così scontato che si otterrà qualcosa perché tra le clausole che si accettano per aderire alle mail di Libero e Virgilio ce n’è una che limita la responsabilità dell’azienda in caso di disservizi e mancato funzionamento, come sottolineato dalla stessa redazione di Altroconsumo.
Fonte Wired.it