Nicolussi Caviglia ha vissuto la prima parte di stagione al Sud Tirol, in Serie B (18 presenze e 3 reti tra campionato e Coppa Italia), esperienza che è servita al centrocampista originario di Aosta per riprendere il ritmo partita e la confidenza col campo dopo un grave infortunio che ne ha frenato l’esplosione e che lo ha costretto ai box per diversi mesi.
Arrivato a Salerno lo scorso 5 gennaio, Nicolussi Caviglia ci ha messo davvero poco ad impressionare staff, compagni e tifosi. 23 anni da compiere a giugno, l’aostano ha dimostrato di poter tenere il campo benissimo, sia da interno sia da play basso. Il prodotto del vivaio bianconero, cresciuto con colleghi del calibro di Miretti, Fagioli e Ranocchia, ha una facilità di corsa incredibile, che gli permette di essere sempre ben posizionato, cosa che torna utile sia in fase di non possesso che di avvio della manovra. Le notevoli doti tecniche e la buona scelta di tempo per inserirsi nello spazio senza palla (che gli ha permesso di segnare il suo primo gol in A in casa dell’Atalanta) sono state molto apprezzate da mister Nicola che, ora, deve scegliere tra lui e un pezzo pregiato del calibro di Bohinen l’ultimo componente del centrocampo da opporre, proprio alla Juventus.
Un giovane che sa stare sul rettangolo verde come un veterano è cosa rara. La Salernitana ha in rosa un potenziale crack, se Nicolussi Caviglia confermerà anche nelle prossime gare quanto di buono ha fatto vedere fin qui. I granata possono riscattarlo a titolo definitivo, versando 8,5 milioni di euro nelle casse della Juventus. Ma il club bianconero si è cautelato inserendo il diritto di controriscatto (fissato a 1,5 milioni). Per definire il futuro dell’aostano ci sarà tempo, intanto a parlare dovrà essere il campo.