Eppure perché una parte dei beneficiari dell’Assegno ha visto variare l’importo già da gennaio e, nel peggiore dei casi, in negativo? Vediamo.
Assegno Unico gennaio 2023 importi più bassi: perché?
Non sono poche le segnalazioni arrivate a INPS da parte di percettori che a gennaio hanno ricevuto un importo più basso di quello preso finora. Fortunatamente l’Istituto Previdenziale non si è tirato indietro dal fornire spiegazioni e, tramite social, ha così risposto:
In pratica, stando alle dichiarazioni di INPS, chi ha già rinnovato l’ISEE potrebbe ricevere, già da gennaio 2023, l’Assegno Unico con gli importi aggiornati. In questo caso non ci sarà alcun conguaglio, poiché le mensilità di gennaio e febbraio saranno già calcolate sulla base dell’ISEE aggiornato al 2023. Altrimenti, se l’ISEE si presenta dopo il 28 febbraio, l’Assegno Unico di gennaio e febbraio rimarrà inalterato, mentre i nuovi importi verranno calcolati da marzo e le differenze sanate successivamente tramite conguaglio.
Naturalmente le differenze non devono per forza essere in negativo: saranno in negativo solo nel caso in cui la situazione economica rispetto all’anno scorso fosse migliorata, ma se l’ISEE 2023 (relativo al 2021) risultasse inferiore all’ISEE 2022 (relativo al 2020), allora l’importo dell’Assegno Unico crescerà.
Comunque, è bene sottolineare che non tutti i percettori che hanno notato una differenza nell’importo hanno già presentato il nuovo ISEE. Ciò significa che le variazioni possono essere ricondotte anche ad altre motivazioni. Si attendono spiegazioni da parte di INPS.
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