“Stimiamo il professionista, ma prendiamo le distanze – ha aggiunto ancora Pedullà” – da questo modo di non ammettere che ieri la Salernitana ha giocato una partita assurda. Certo, la Juve è nettamente più forte, ma la Salernitana è rimasta nello spogliatoio.
Nicola parla di buon approccio e di mentalità giusta, esattamente il contrario. Una volta l’Arechi era un fortino, ora è diventato terra di conquista. In casa la Salernitana è prevedibile, banale, irritante, senza idee e spesso trascorre 90 minuti senza tirare in porta. In trasferta, con la qualità che l’organico ha, gli spazi si aprono e la situazione migliora.
Nicola dovrebbe dire “così non può andare”, invece trasforma con le parole una prestazione da “quattro” in una da “mi è piaciuta la mentalità”. Incredibile. La Salernitana non sa fare la partita, non ha organizzazione, eppure Nicola racconta una partita che non abbiamo visto.
La sfida di Verona sarà molto importante, anche per lui. Il mercato della Salernitana è costato tanto tantissimo, una fortuna, al punto da meritare il minimo sindacale del gioco. Oggi neanche quello. De Sanctis ha portato qualche rinforzo non all’altezza malgrado un budget che tutti i direttori sportivi vorrebbero avere, eppure restano i vari Dia, Candreva, Vilhena, lo stesso Ochoa, gente che dovrebbe garantire un minimo di gioco.
Invece, proprio nulla. Al posto di Iervolino saremmo poco soddisfatti e molto preoccupati“.