E’ improcrastinabile l’annullamento delle disposizioni di servizio impartite dall’Asl al personale dell’ospedale di Scafati che è stato individuato per la riattivazione della Lungodegenza del “Martiri del Villa Malta” di Sarno. A denunciarlo è Carlo Lopopolo, segretario territoriale della Fials provinciale, che denuncia ancora quando sta accadendo tra i due ospedali dell’Agro nocerino sarnese.
“Gli infermieri che avrebbero dovuto prendere servizio sono stati collocati in ferie forzate, non riaprendo il reparto in cui si registra la carenza di personale medico. A fronte dei cinque dirigenti medici previsti per le attività in pieno regime, infatti, è registrata la presenza di un solo dirigente medico come indicato dal direttore sanitario dell’ospedale di Sarno”, ha detto Lopopolo. “Tutto ciò, inoltre, sta vanificando quanto di buono fatto all’ospedale di Scafati. Dall’oggi al domani è stato sottratto personale dallo “Scarlato”. Questo vedrà incrementare i carichi di lavoro per chi rimarrà a Scafati, oltre ai disagi causati per la rimodulazione dei turni di lavoro. Tutto in spregio alla normativa vigente e senza tener conto della conciliazione dei tempi vita-lavoro di ciascun lavoratore”.
Una questione su cui Lopopolo vuole andare a fondo: “Diversi lavoratori che hanno ricevuto tale disposizione sono dirigenti sindacali della Fials – ha scritto nella nota inviata ai vertici dell’Asl Salerno -. A tal proposito si ricorda che tali disposizioni possono essere attuate solo previo nulla osta dell’organizzazione sindacale di appartenenza. Si tratta di una tutela discriminatoria nei confronti delle persone dell’organizzazione sindacale che rappresenta. La legge non è stata rispettata: alla Fials non è mai pervenuta una richiesta di nullaosta da parte dell’Asl. Ecco perché chiediamo l’annullamento del trasferimento di personale presso il reparto di Lungodegenza a Sarno. Se entro lunedì 13 febbraio non avremo risposte presenteremo ricorso per condotta antisindacale presso il Tribunale di Nocera Inferiore. Le riorganizzazioni sono materia di confronto e le organizzazioni sindacali vanno avvertite preventivamente come prevede il Contratto nazionale di categoria. Questo, puntualmente, non è mai accaduto”.