Radovanovic alla Gazzetta racconta il suo addio: “A Salerno stavo in Paradiso”

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In una lunga intervista rilasciata al giornalista Francesco Velluzzi de La Gazzetta dello Sport, il centrocampista Ivan Radovanovic racconta i motivi che a portato lui e la Salernitana a dirsi addio. Una separazione amara per il serbo che a Salerno stava bene e che con orgoglio indossava la maglietta granata tanto da diventare un beniamino dei tifosi grazie anche al carattere ed il cuore dimostrato nella cavalcata salvezza della passata stagione.

L’INTERVISTA

Era la bandiera, il vice capitano. Salerno lo amava. Perché lui a Salerno ci aveva messo il cuore. Ma Ivan Radovanovic, 34 anni, serbo di Belgrado, arrivato in Italia nel 2008 all’Atalanta (poi Pisa, ancora Atalanta, Bologna, Novara, Chievo, Genoa) oggi è tornato nella sua città. Triste, deluso, amareggiato. E’ arrivato a Salerno nel gennaio 2021 nell’ambito della rivoluzione effettuata da Walter Sabatini (“l’uomo che mi ha voluto in granata“) dopo che Danilo Iervolino ha rilevato la società.

22 partite in serie A, un gol alla Roma. Radovanovic è stato fondamentale, spesso decisivo per l’incredibile sprint salvezza della squadra di Nicola. All’allora Ds ha strappato un anno e mezzo di contratto. E, dopo la clamorosa salvezza, è stato uno dei pochi superstiti della passata stagione. Ma qualcosa è cambiato a Salerno. Sabatini è andato via, sostituito da Morgan De Sanctis. Rado ha continuato a giocare, 10 gare in questo campionato. Ma quel contratto pesava e a gennaio si erano fatti degli altri innesti.

ULTIMATUM

“Che è successo? L’ultimo giorno di mercato mi è stato detto o vai a Cagliari o sei fuori. Ho due bambine, la più grande era iscritta in prima elementare. A Salerno stavamo in paradiso. In poche ore avrei dovuto prendere e trasferirmi a Cagliari con pochi mesi di contratto. Il Cagliari è stato correttissimo. Ma era difficile prendere una decisione del genere in quegli attimi. Alla fine ho deciso di fare la risoluzione lasciando anche dei soldi al club. (Non voleva andare per vie legali ndr). Ma la delusione è grande, perché, in questo modo, avendola fatta dopo il 31 gennaio, non posso più andare in nessun altro club in Italia”.

Radovanovic ringrazia tutti: “Innanzitutto il presidente Iervolino, col quale ho parlato, che mi ha portato qui. Naturalmente Sabatini che mi ha dato questa occasione dopo il Genoa. Mi disse “tu sei un leone in gabbia, devi uscire da questa gabbia”. Poi Nicola e il suo staff, i medici, i fisioterapisti, i giardinieri, tutti quelli che lavorano dietro le quinte, i giornalisti e la gente di Salerno. Entrare in campo all’Arechi è qualcosa di incredibile. Ti vengono i brividi.”

“Non potrò mai dimenticare Salerno e il modo in cui la gente della città ci ha accolti. Me e la mia famiglia. Il giorno in cui mia figlia ha lasciato la scuola è stato tremendo”. Rado avrebbe voluto chiudere a giugno. E forse anche iniziare un nuovo progetto. In tutti questi ringraziamenti ne manca uno. A Morgan De Sanctis. Radovanovic non lo nomina mai e non lo farà in questa lunga chiacchierata con la Gazzetta.Fonte: LaGazzettadelloSport

4 Commenti

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  • Che brutta figura con Radovanovic il DS si è comportato malissimo a quanto pare.A poco a poco stiamo perdendo quella simpatia che avevamo a livello nazionale.

  • Ennesima caduta di stile della società. Iervolino ci sta perdendo la faccia per colpa del dilettante che ha messo a fare il DS. Tra la figuraccia con Nicola, i risultati ridicoli al netto degli investimenti, le prestazioni indecenti e un mercato pessimo sia in estate che in inverno si è davvero persa un’occasione quest’anno. Fin quando a Salerno ci saranno tifosi che pensano che i presidenti e i dirigenti sono più importanti della maglia e che per questo non vanno mai criticati, non si riuscirà mai a costruire niente. L’incompetenza è una cosa che costa cara, è immediatamente distinguibile e fa danni. Ma secondo alcuni De Sanctis è a livello di Sabatini…

  • Non nominatelo De Sanctis, fa solo rabbia pensare che questo è ancora qua. I complessi che ha verso il suo predecessore hanno già fatto danni madornali. La plusvalenza che, eventualmente, faremo per Dia al massimo coprirà gli errori di mercato Bradaric, Daniliuc, Maggiore, Bronn, Valencia etc. tutti strapagati. Ha svenduto Ederson, sta rovinando Bohinen (in collaborazione con Nicola), ha mandato via uno che la maglia la amava come Rado e non ha ripreso Verdi, per prendere Caviglia che bravino o meno ha regalato la partita alla Juve dove tornerà. Sabatini ha portato gente che in campo ha dato l’anima, questi fenomeni stile Vilhena, sono più preoccupati di fare post su instagram.

  • Odio eterno al calcio moderno. Ciao Ivan uomo vero in un mondo di persone false e arroganti.

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