PERCHE’ SI USA – L’obiettivo è quello di produrre un risparmio energetico dovuto al minore utilizzo dell’illuminazione elettrica. L’ora legale non può ovviamente aumentare le ore di luce disponibili, ma solo indurre ad un maggior sfruttamento delle ore di luce che sono solitamente “sprecate” a causa delle abitudini di orario. Con l’utilizzo dell’ora legale, nel nostro Paese, in 6 anni sono stati risparmiati ben 6 miliardi di Kilowatt/h (parliamo del fabbisogno annuo medio di circa un milione di famiglie), per un guadagno pari a quasi 900 milioni di euro. È stato fatto osservare che però, aumentando le ore di tempo libero diurno, si ha un maggiore consumo di carburante consumato circolando dopo l’orario di lavoro, prima della cena.
QUALI EFFETTI PUÒ AVERE – Il cambio d’ora ha tuttavia delle ripercussioni anche sul nostro organismo in particolar modo nei primissimi giorni. Alcune persone, infatti, lamentano disturbi dovuti all’alterazione del ciclo sonno-veglia. Si tratta dello stesso fenomeno che si riscontra nelle persone che viaggiano in aereo tra paesi separati da diversi fusi orari (il cosiddetto jet lag); in questo caso però l’effetto è minore perché il cambiamento di orario è di una sola ora e molte persone non avvertono alcun disturbo. L’organismo potrebbe reagire così con insonnia, stanchezza e irritabilità.
CONSIGLI UTILI – Secondo il neurologo ed esperto di medicina del sonno Gioacchino Mennuni, del Complesso integrato Columbus-Universita’ Cattolica di Roma, ”l’ora di luce in più che avremo ritarda la fase dell’addormentamento, legata alla produzione di melatonina favorita proprio dal buio”. Da qui, il rischio di insonnia. Il consiglio e’ ”innanzitutto quello di mantenere possibilmente invariata l’ora in cui ci si alza al mattino, per non interrompere la regolarità del ciclo sonno-veglia. Utile anche non eccedere con cibo e alcolici la sera”.
Tutti accorgimenti da seguire per i primi giorni successivi al ritorno dell’ora legale, al fine di ‘riprogrammare’ piu’ facilmente l’orologio interno dell’organismo. Ad ogni modo, tranquillizza il neurologo, ”tutto dovrebbe tornare alla normalità, senza grossi disagi, nell’arco di 2-3 giorni: l’adattamento da parte dell’organismo alla variazione di un’ora, a meno di patologie o condizioni particolari, e’ infatti abbastanza semplice, poichè si tratta di una variazione oraria minima”.