«Già a fine ottobre dello scorso anno, infatti, denunciai lo sproporzionato aumento del costo del pasto giornaliero. Si tratta – ha puntualizzato il consigliere regionale – di un grave attacco al diritto allo studio poiché con un Isee da 15.001,00 euro si è costretti a versare ben 90 euro al mese e con un Isee di oltre 24.001,00 euro il costo del servizio sale addirittura a 119 euro mensili .
Ciò comporta, su base annua, il versamento, nelle casse dell’ente comunale, di un mese di stipendio medio per ciascun figlio in età scolastica: un fardello, quest’ultimo, che si aggiunge all’aumento incontrollato anche del costo del trasporto scolastico ed al caro libri».
«L’amministrazione comunale di Salerno si dimostra, ancora una volta, distante dalle problematiche che riguardano i giovani e le loro famiglie, soprattutto quelle meno abbienti.
L’ordinanza del Tar di Salerno fa finalmente chiarezza anche perché lascia alle famiglie degli alunni la possibilità di scegliere se usufruire o meno del servizio mensa comunale – ha concluso l’esponente regionale -. L’auspicio è che tale possibilità sia estesa anche agli altri istituti scolastici della città di Salerno».