È quanto emerge da un sondaggio condotto da SWG per Confesercenti sulle PMI tra i 10 ed i 50 dipendenti, a due settimane dagli attacchi dei pirati informatici che nel mese di febbraio hanno colpito l’Italia.
Un problema che riguarda sempre di più anche le attività economiche. La progressiva digitalizzazione del terziario ha portato infatti quasi la totalità delle imprese intervistate – il 97% – ad adottare uno o più sistemi informatici: il 90% ha un sistema di posta elettronica gestito internamente, il 73% ha un sito web, mentre il 61% si avvale di un software o piattaforma gestionale interna.
Un ulteriore 35% mette a disposizione dei clienti una rete Wi-Fi pubblica, mentre il 28% gestisce un portale di e-commerce. Ma anche la salvaguardia di dati sensibili e informazioni riservate è un fattore critico, viste le nuove indicazioni circa l’acquisizione, la gestione, l’utilizzo e l’archiviazione dei dati personali.
Per questo, il 49% delle PMI ritiene di dover fare di più per garantire la sicurezza dei propri dati e dell’attività, mentre una quota appena superiore – il 52% – prevede di destinare risorse a questo fine nell’anno in corso, con una spesa media di 4.800 euro per impresa, per un totale di oltre 470milioni. Solo il 50%, però, ha già individuato un fornitore di servizi a cui affidarsi.
“Il quadro che emerge dal sondaggio, condotto sulle imprese con dieci o più dipendenti e quindi, almeno sulla carta, più strutturate e di conseguenza più motivate a garantirsi un sistema di procedure e protezione dati adeguato, ci offre infatti una duplice lettura.
Da una parte un quarto delle attività intervistate ammette di avere già avuto problemi, dall’altro, solo una su due ha deciso di investire per migliorare le proprie difese. Certo, le imprese a cui è stato somministrato il sondaggio rappresentano solo il 5% del totale delle attività economiche, e non sono certamente le uniche che vogliono investire nella sicurezza dei propri sistemi. È anzi presumibile che già quest’anno almeno il 10% delle rimanenti imprese – oltre 420mila attività – investirà in cybersecurity.
Sulla scorta di quanto già ribadito dalla nostra organizzazione sindacale – dichiara il Presidente provinciale di Confesercenti Salerno, Raffaele Esposito– è chiaro che esiste anche l’emergenza sicurezza e gli attacchi informatici dei giorni scorsi l’hanno certificata, svelando una “falla” legata alla sicurezza che però nell’era digitale è fondamentale ristabilire al più presto per la tutela di tutti, clienti, fornitori e banche dati che sono sempre più appetibili anche da malintenzionati.
Per questo chiediamo alle istituzioni le giuste condizioni economiche per favorire questi investimenti per sostenere le PMI anche in questo delicato e strategico settore. Sembra un provvedimento da poco poiché si parla di beni “digitali” ed “Immateriali” ma sono quelli che condizionano spesso le nostre attività giornaliere e che devono poter sempre più essere certificati e ben custoditi a vantaggio di tutti.
Di quali dei seguenti strumenti informatici è dotata la Sua azienda?
Posta elettronica (gestita internamente) | 90 |
Sito Internet | 73 |
Sistema gestionale interno | 61 |
Wi-Fi pubblico | 35 |
Portale e-commerce | 28 |
Nessuno di questi | 3 |
Valori % (somma delle risposte)
Per quanto concerne la gestione dei suddetti sistemi informatici ha mai registrato problemi relativi alla sicurezza?
sì | 26 |
no | 74 |
Valori %
Ritiene di dovere fare di più per garantire la sicurezza dei propri dati e della propria attività informatica?
sì | 49 |
no | 45 |
non saprei | 6 |
Valori %
Per il 2023 Lei prevede di destinare risorse per la sicurezza informatica?
sì | 52 |
no | 48 |
Valori %
E lei può quantificare la spesa che ha previsto?
Media in euro | 4.800,00 |
(risponde chi prevede di destinare delle risorse)
E lei ha già individuato un fornitore al quale rivolgersi per la sicurezza informatica?
sì | 50 |
no | 48 |
non saprei | 2 |
Valori %
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