Poi 75 e passa minuti di vecchie amnesie difensive, cali di tensione, timori, incertezze, inconsistenza offensiva, che la Lazio sfrutta per piazzare all’Arechi (dove s’è registrato il minimo stagionale di presenze: neppure 15mila) il mortifero uno-due di Immobile. Che fa sbuffare Iervolino in tribuna e avrà fatto sorridere chi è rimasto a Villa San Sebastiano a Roma, perché a “Salerno non è stato trattato bene”.
Enrico Scapaticci