Dopo i fatti accaduti sabato scorso al Liceo classico “Michelangiolo” di Firenze, la dirigente scolastica aveva deciso di scrivere una lettera ai suoi studenti: «Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti».
La Savino aveva invitato i suoi ragazzi a condannare «la violenza e la prepotenza» e «ad avere fiducia nel futuro e ad aprirsi al mondo. Sappiate che è in momenti come questi che, nella storia, i totalitarismi hanno preso piede», scrive agli studenti.
Una lettera che ha scatenato non poche polemiche e che è stata censurata dal Ministro dell’Istruzione Valditara. A difendere la preside è scesa in campo la madre, Maria Rina, che – come riporta il quotidiano “La Città” oggi in edicola – ha dichiarato: “Sono orgogliosa di mia figlia. Ha espresso un cocentto pulito: la realtà dei fatti“.