La richiesta di disinstallare l’app dai cellulari di lavoro dei dipendenti pubblici o dai dispositivi che verrebbero portati dal dipendente in ufficio arriverebbe per garantire la sicurezza nazionale. Già lo scorso 23 febbraio la commissione europea ha chiesto ai propri dipendenti di disinstallare entro il 15 marzo l’app e nel dicembre scorso la stessa cosa fu fatta dal senato statunitense e dalla Casa Bianca.
TikTok è un’applicazione sviluppata in Cina e il timore è che attraverso l’app possano essere carpiti dati sensibili per la sicurezza in ambito digitale, ma non solo. In Italia i dipendenti pubblici sono 3,2 milioni e sul tema sarebbe già impegnando il Copasir.
“I dati degli utenti italiani, così come quelli europei, non sono conservati in Cina ma negli Stati Uniti e Singapore e presto all’interno dell’Unione Europea nel data center irlandese. Così come dichiarato pubblicamente più volte, il governo cinese non ha mai chiesto l’accesso ai dati dei nostri utenti e laddove dovesse non li condivideremmo”, questa è stata la risposta di Giacomo Lev Mannheimer, responsabile relazioni istituzionali Sud Europa di TikTok.
fonte TorinoToday
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