Agli stessi sono stati contestati il reato di tentata estorsione, aggravata dal metodo mafioso, ai danni di 2 fratelli salernitani, mercanti d’arte, dai quali avevano preteso, per conto di un gallerista (indagato a piede libero) per cui avevano in precedenza lavorato, 20mila euro quale risarcimento degli anticipi sulle provvigioni aziendali già corrisposte ad alcuni suoi dipendenti, successivamente assunti dalle vittime;
estorsione consumata ai danni del citato gallerista dal quale si erano fatti consegnare 4 quadri, del valore complessivo di circa 20mila euro, un’autovettura e 15mila in contanti;
intestazione fittizia di beni , dal momento che F.I. ha intestato fittiziamente, al fine di eludere eventuali misure di prevenzione patrimoniale, un’autovettura a F.C.