Influenza, si va verso il picco: in migliaia a letto con la febbre

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Migliaia di persone in questi giorni stanno facendo i conti con febbre, mal di gola, naso che cola. Tutti sintomi dei classici malanni stagionali. Anche se in realtà non si allontanano molto da quelli legati al Covid. E se anziché essere influenzati avessimo qualche forma di coronavirus? Quali farmaci usare? E come distinguiamo il Covid dall’influenza stagionale o da un raffreddore? Andiamolo a scoprire.

Le malattie di stagione

Sono ormai più di tre anni che conviviamo con il Covid e oggi sappiamo bene come proteggerci al meglio. I sintomi sono gli stessi: tosse, mal di gola, naso chiuso e spesso anche la febbre. Gli esperti in questo momento preferiscono sottolineare che il “Covid è fortunatamente degradato da una forma pandemica ad una forma influenzale”. In poche parole non c’è dunque una differenza sostanziale tra influenza stagionale e Covid. Quindi come riconoscere eventualmente la presenza del coronavirus? Con un tampone, per avere la certezza assoluta e per ‘difendere’ anche i propri parenti. E’ chiaro che se la forma influenzale progredisce in polmonite virale allora bisogna attivare un antivirale con cortisone.

Come si diffondono i ‘malanni’

Si diffondo principalmente per via diretta attraverso quindi delle piccole goccioline di saliva o di muco. Come? Ad esempio quando si tossisce, si fa uno starnuto o semplicemente parlando a pochi metri dalla persona infetta. Ma può accadere che ci si infetti per via indiretta cioè col contatto con le mani o con oggetti contaminati (dai fazzoletti usati agli asciugamani, ad oggetti si uso comune come i giocattoli) o con le superfici in generale.

Perché quando fa freddo ci si ammala di più

E’ purtroppo un dato di fatto: tra autunno e inverno ci si ammala di più. La ragione principale non è tanto legata al freddo ma al comportamento che utilizziamo nei mesi più freddi. Restiamo più tempo chiusi nelle nostre case o negli uffici per ripararci al caldo e spesso il nostro tempo – libero o lavorativo – lo passiamo in luoghi pubblici affollati e poco areati. Quindi il virus ha vita facile, ha maggiori chance di diffondersi da una persona all’altra. E stessa cosa accade a scuola dove i bambini e gli studenti vivono a stretto contatto e dove l’interazione è frequente (come durante il gioco).

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