Il grido d’allarme – come riporta oggi il quotidiano “Le Cronache” consultabile online – viene lanciato dalle categorie di settore della Fillea e della Feneal attraverso un comunicato congiunto condiviso anche dalle Confederazioni Provinciali di Cgil e Uil.
Nella nota, a firma di Antonio Apadula e Luca Daniele per Cgil e Gerardo Pirone e Patrizia Spinelli della Uil, emergono serie preoccupazioni in quanto, come dichiarano i sindacalisti, la modifica del decreto 11/2023 sui bonus edilizi oltre a mettere a rischio la salvaguardia occupazionale e del buon lavoro, annullerà, di fatto, tutte quelle politiche di riqualificazione del costruito che avrebbero dovuto contribuire a rendere le abitazioni più vivibili ed efficentate in termini energetici.
«La rigenerazione, la sostenibilità ambientale e la stessa sicurezza antisismica – continuano i sindacalisti – sono processi indispensabili per la qualità e la sicurezza delle nostre città che non possono interrompersi all’improvviso con una norma “ scellerata” che dalla sera alla mattina blocca la cessione dei crediti colpendo soprattutto i redditi piu’ bassi.
Per queste ragioni, ma anche per le nuove norme del codice degli appalti, che liberalizzano i subappalti a cascata, riducono gli obblighi dei contratti collettivi ed espongono i lavoratori ad un peggioramento delle condizioni di sicurezza, il primo aprile protesteremo in piazza a Napoli, con i lavoratori delle altre regioni del sud Italia e con varie associazioni di cittadini, studenti e pensionati, ambientalisti, professionisti e imprenditori per una straordinaria giornata di mobilitazione nazionale».