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Occhio, è questa la Salernitana che vuole Sousa: quella che tiene testa al Milan

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Occhio a questa Salernitana di Paulo Sousa: tiene accese le luci a San Siro (non solo) per 45 dei 46 minuti del primo tempo; aggredisce il Milan in avvio; dilapida due monumentali occasioni con Kastanos e Dia per portarsi in vantaggio; concede poco spazio alle progressioni di Leao; fa muro, soprattutto con Gyomber, alle percussioni centrali dei diavoli rossoneri; ruba palla e riparte ogni volta che capita l’occasione. Ma si fa uccellare, complice anche una mancata uscita di Ochoa – nella sua area – sull’ultimo calcio d’angolo della prima frazione, solo da un’inzuccata di Giroud.
Occhio a questa Salernitana di Paulo Sousa: ha già imparato, in appena quattro partite della nuova gestione tecnica, ad essere compatta, corta, equilibrata, duttile, grintosa, matura. È cresciuta in personalità, continuità, carattere, condizione fisica e atletica. E anche nella qualità e pericolosità delle giocate, grazie agli innesti nell’undici iniziale di gente del calibro di Mazzocchi, Dia e Bohinen (il meno brillante del terzetto).
Occhio a questa Salernitana di Paulo Sousa: non è più la squadra che sbraca, che si demoralizza, che si fa mortificare dagli avversari, che esce dalla partita. Anzi, dopo un’ora di gara riagguanta il pari con Dia (che non perdona una seconda volta Maignan, su un delizioso assist di un sempre più convincente Bradaric).
Occhio a questa Salernitana di Paulo Sousa: è camaleontica tatticamente, coraggiosa, sfrontata, al punto da volersela giocare per vincere negli ultimi 20 minuti con Piatek (che sfiora il colpaccio) e addirittura Bonazzoli a sostegno di Dia.
Occhio a questa Salernitana di Paulo Sousa: ne ha già fatta di strada verso la salvezza, ma – continuando nel solco tracciato dal suo nuovo allenatore – tanta ancora ne potrà fare per regalare e regalarsi anche qualche soddisfazione. Come questo 1-1 in casa dei campioni d’Italia in carica.
di Enrico Scapaticci
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