Due ore – come riporta il sito web cronachesalerno.it – per spazzare via un processo durato la bellezza di dieci anni in cui la Procura accusava il monsignore già responsabile dell’A.P.S.A. (Associazione del Patrimonio della Santa Sede) di aver aiutato con modesti prestiti suoi amici che avevano restituito il danaro senza interesse alcuno così come confermato nelle indagini già nel rinvio a giudizio per la “necessità di una verifica dibattimentale”.
Per due prestiti di 10mila euro a favore di un suo amico medico, nel 2009, fu restituito a Nunzio Scarano perfettamente lo stesso danaro senza alcun interesse, come verificato anche dai numerosi accertamenti bancari della Guardia di Finanza.