E’ stata depositata oggi una mozione promossa dal Partito Socialista Italiano e sottoscritta dai Consiglieri comunali socialisti, Filomeno Di Popolo, Gennaro Avella e Tonia Willburger che, se approvata dal Consiglio comunale cittadino, impegnerà il Sindaco e la Giunta comunale ad attivarsi presso il Governo nazionale, il Parlamento, le conferenze stato – regioni e stato – città, e presso l’Anci per richiedere il ritiro del “disegno di legge Calderoli”, di rinviarlo dopo aver effettuato una ampia e più coinvolgente discussione ma soprattutto dopo aver definito e finanziato i livelli essenziali di prestazione.
Per i socialisti ci sono parecchie lacune nel disegno di legge approvato lo scorso 2 febbraio dal Consiglio dei Ministri, ad iniziare dal mancato coinvolgimento del Parlamento su tutto l’iter di approvazione di nuove materie da concedere alle regioni in quanto è previsto solo un parere non vincolante, ma soprattutto la delega ad una istituenda cabina di regia presso Palazzo Chigi che avrà il compito di definire i Lep su ogni singola materia.
“Riteniamo che il DL Calderoli abbia il solo scopo di continuare a mortificare il mezzogiorno – dichiara Luigi Di Martino, coordinatore cittadino del Psi – Bene hanno fatto i consiglieri comunali socialisti a raccogliere l’appello del Segretario Nazionale del Partito, Enzo Maraio, il quale ha invitato tutti gli amministratori socialisti in Italia a farsi promotori di questa battaglia nelle assise comunali. La riforma sull’autonomia differenziata rischia di dividere ancor di più il Paese e di aumentare, se verrà confermata l’impostazione del disegno di legge, le differenze territoriali fra vaste aree dell’Italia. La mozione presentata dai consiglieri comunali socialisti è un ulteriore atto per sensibilizzare la cittadinanza sulle scelte messe in campo dal Governo. Con la nostra mozione – conclude Di Martino – auspichiamo che nel prossimo consiglio comunale si avvii un confronto aperto a tutte le forze politiche cittadine e non ideologico sul tema dell’autonomia differenziata”.
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