Tante le proteste da parte della tifoseria – come riporta oggi il quotidiano “Le Cronache” consultabile online – per gli alti prezzi dei biglietti applicati per la partita casalinga contro l’Inter, in programma il prossimo 7 aprile. «Non è concepibile che per acquistare un posto nel settore popolare si debba pagare tanto – dice tutto d’un fiato l’ex senatore Andrea De Simone, tifoso storico dei colori granata – Invece di avvicinare le famiglie alla squadra, di portarle allo stadio, si fadi tutto per allontanarle».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’avvocato Massimo Giannatiempo: «Assurdo e controproducente applicare prezzi così alti per assistere ad una partita di calcio che non ti portano benefici sia per riempire lo stadio che per dare una mano consistente alla squadra che in questo momento ha bisogno del tifo di tutti noi per arrivare alla salvezza».
Per Salvatore Orilia, presidente del Salerno Club 2010, si poteva e doveva fare diversamente sia per calmierare i prezzi ma anche per far disputare la partita il giorno di venerdì santo. «Come Salerno Club 2010, unitamente ai clubs di Campagna e Sant’Antonio di Pontecagnano, abbiamo evidenziato, già in un comunicato, che sarebbe stato auspicabile una politica dei prezzi, soprattutto per la curva sud Siberiano più popolare al fine di avvicinare quanti più tifosi granata alla squadra in questo rush finale determinante per la salvezza.
Abbiamo anche chiesto che, volendo mantenere il costo dei ticket più alto visto che arriva l’Inter, di confezionare un pacchetto di partite comprendendo magari anche quella successiva del 22 aprile contro il Sassuolo per poter evitare che dopo il sold out contro l’Inter, restino i soliti 15/16 mila spettatori per la gara casalinga successiva».