A CHI SPETTA – Quota 97,6 permette l’accesso alla pensione con requisiti agevolati a coloro che svolgono attività usuranti ai sensi dell’articolo 1 del decreto legislativo n. 67 del 2011. Chi comprende? Sono presenti coloro che svolgono lavori in galleria, cava o miniera oppure nelle cave; chi opera in cassoni ad aria compressa o ad alte temperature; i palombari; coloro che lavorano con il vetro cavo oppure in spazi ristretti o anche per asportare l’amianto
I LAVORATORI NOTTURNI – Fanno parte della lista anche i lavoratori che svolgono lavoro notturno per almeno 6 ore consecutive nell’intervallo da mezzanotte alle 5:00 e per almeno 64 notti l’anno. In alternativa, bastano 3 ore nello stesso intervallo a patto che ciò avvenga per un anno lavorativo
LA LINEA CATENA – L’accesso a Quota 97,6 è consentito anche gli addetti alla linea catena che svolgono attività in imprese soggette a specifiche voci tariffarie Inail. Queste attività devono però essere svolte per almeno la metà della vita lavorativa, o anche per 7 anni negli ultimi 10
I REQUISITI – Queste categorie potranno accedere alla pensione nel 2024 soltanto rispettando tali requisiti: un’anzianità contributiva di almeno 35 anni (utile per il diritto alla pensione di anzianità); l’età minima per i dipendenti, pari a 61 anni e 7 mesi, pur essendo previsto il raggiungimento di quota 97,6; se autonomi pari a 62 anni e 7 mesi, con il raggiungimento in questo caso di quota 98,6
A CHI VA INVIATA LA DOMANDA – Chi ha diritto a questo particolare tipo di pensione anticipata deve affrettarsi ad inviare all’Inps la domanda di accertamento dei requisiti, un documento diverso dalla domanda di pensione, che va inoltrata in seguito secondo le modalità prescritte dall’Istituto nazionale della previdenza sociale
COSA VA MESSO – La domanda per il riconoscimento dei lavori usuranti che permettono di accedere alla pensione con requisiti agevolati deve essere presentata all’INPS in via telematica insieme al modulo “AP45” e alla documentazione indicata per ogni attività svolta dalla tabella A allegata al decreto del 20 settembre 2017, del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle finanze
COSA SUCCEDE DOPO IL 1°MAGGIO – Chi non rispetta il termine stabilito accumula un ritardo nella decorrenza del trattamento pensionistico che procede in modo proporzionale al tempo trascorso oltre la scadenza del 1° maggio. Il differimento è pari a: un mese, per un ritardo della presentazione non superiore ai 30 giorni; due mesi, per un ritardo della presentazione non superiore ai tre mesi e infine tre mesi, nel caso si superino i 90 giorni