La “Domenica delle Palme” è la domenica che precede la Pasqua. In questo giorno si ricorda il trionfale “ingresso a Gerusalemme di Gesù”, osannato dalla folla che lo salutava agitando rami di palma, come descritto da Giovanni nel suo Vangelo. Una ricorrenza che segna inoltre l’inizio della “Settimana Santa”. Con essa, però, non termina il periodo della “Quaresima”, che finirà solo con la celebrazione dell’ora nona del giovedì santo, giorno in cui, con la celebrazione vespertina si darà inizio al sacro triduo pasquale. L’usanza vuole che ci si scambi vicendevolmente un rametto di ulivo in segno di pace e mai come quest’anno si tratta di un gesto dalla simbologia forte, potente, in un mondo minato dalla assurda guerra per la conquista di qualche metro di territorio e minacciato da un conflitto che potrebbe espandersi a macchia d’olio coinvolgendo altri Paesi, travolgendo come un’onda di piena la serenità dell’umanità. Ancor più toccante, dunque, è stato l’appello lanciato dall’Arcivescovo di Salerno, Monsignor Bellandi. Più che un monito, una supplica rivolta a tutti gli uomini di buona volontà, affinché possano affidarsi alla preghiera, per una Pace che non duri giusto il giorno della festa.