Pasqua fra colombe e uova (di Tony Ardito)

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In base alla indagine Coldiretti/Ixe’, “la Pasqua 2023 degli italiani a tavola”, che fotografa le abitudini di consumo per la prima grande festa tradizionale di quest’anno, la colomba batte le uova di cioccolato e si classifica come dolce preferito delle feste tanto che risulta presente in quasi sette case su dieci (69%).

Secondo l’organizzazione degli agricoltori, se in tempo di guerra si verifica dunque una preferenza per la colomba – simbolo della pace – va comunque sottolineato come la versione tradizionale del dolce si sia nel tempo arricchita di varianti che vedono l’uso di ingredienti agricoli e a km zero quali i grani antichi, l’olio extravergine d’oliva, il melograno, i frutti di bosco, il miele.

Mentre le uova di cioccolato devono cedere il passo alla colomba quelle vere restano le protagoniste della Pasqua spinte anche dagli ultimi studi che le riconoscono come un alimento sano, equilibrato e “taglia grassi” adatto al controllo del peso di individui. Un uovo medio contiene solo 78 kcal, ma il suo contenuto proteico elevato è pari a 6,5 grammi, ovvero il 13% del fabbisogno giornaliero di un adulto.

Le uova si qualificano peraltro quale fonte di vitamina A e B12; sono inoltre ricche di vitamina D e contengono colina, fosforo, selenio, riboflavina, acido folico, biotina e iodio. Al contrario di ciò che si dice, questo tipo di alimento contiene sostanze utili per il buon funzionamento delle cellule epatiche, come gli aminoacidi epatoprotettori quali metionina e colina e una sostanza come l’inositolo utile in particolare per chi soffre di fegato grasso.

Diventa sempre più importante garantire la trasparenza ed è opportuno conoscere le informazioni del codice alfanumerico applicato sul guscio che riguardano provenienza dell’uovo e metodi di allevamento adottato. Il primo numero consente di risalire al tipo di allevamento (0 per biologico, 1 all’aperto, 2 a terra, 3 nelle gabbie), la seconda sigla indica lo Stato in cui è stato deposto (es. IT), seguono le indicazioni relative al codice Istat del comune, alla sigla della provincia e, infine il codice distintivo dell’allevatore.

Si è stimato che gli italiani a Pasqua avranno consumato 350 milioni di uova, per una spesa di circa 135 milioni di euro grazie a una produzione quasi interamente Made in Italy proveniente da 40,5 milioni di galline presenti in circa 2600 allevamenti italiani.

di Tony Ardito

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