La protesta è stata indetta dalle organizzazioni sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Sml Fast Confsal e Orsa Ferrovie, che riguarda sostanzialmente lo scadimento delle condizioni di lavoro per i ferrovieri, gli addetti alle pulizie e alla ristorazione, servizi in appalto.
A rischio i regionali ma anche le Freccerosse, Argento e gli Intercity per l’astensione indetta da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Ugl, Fast/Confsal e Orsa.
I sindacati spiegano che la motivazione “è un graduale peggioramento delle condizioni di lavoro dalla fine della pandemia, sia dei ferrovieri che degli addetti delle ditte appaltatrici di pulizia e di ristorazione”.
E ancora: “È necessario riprendere un confronto serio finalizzato a risolvere le criticità per le lavoratrici e i lavoratori di Trenitalia“, fanno sapere tramite una nota le sigle sindacali.
Per quanto riguarda il personale viaggiante le organizzazioni lamentano “un aggravamento dei turni di lavoro del personale degli equipaggi e scadimento dei connessi aspetti logistici.
In particolare, si sono acuite le criticità legate al diritto al pasto anche a causa di un aumento dei costi che grava quotidianamente su un personale che lavora su turni aciclici e a cui, lo ricordiamo, non è consentito scegliere quando e dove fruire della refezione”.
L’azienda, inoltre, comunica in merito all’agitazione del 14 aprile, che “i treni possono subire cancellazioni o variazioni” e “lo sciopero può comportare modifiche al servizio anche prima dell’inizio e dopo la sua conclusione“.
Invece, Italo non aderisce allo sciopero il 14 aprile
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