una stabile permanenza della squadra nella massima serie e lo sviluppo del settore giovanile.
Il Presidente Iervolino propone di finanziare l’ammodernamento dell’Arechi direttamente o con il supporto di sponsor di levatura internazionale attraverso la gestione della struttura. A differenza del “bene civico” del Vestuti, completamente abbandonato, dove oltre al campo di calcio, c’è una pista di atletica e palestre per altri sport, all’Arechi si svolgono solo gare interne della Salernitana.
L’idea di uno stadio che non apre i cancelli una volta ogni 10/15 giorni, ma che può offrire altri servizi è coerente con le scelte delle “città europee”. Numerosi gli esempi di altre amministrazioni che, in cambio di impianti affidati alle società di calcio, realizzano strutture per gli altri sport e per i giovani.
Non si capisce il motivo per il quale, di fronte alla disponibilità della società Unione Sportiva Salernitana 1919, di gestire e ristrutturare l’Arechi (copertura, apertura curva nord etc.) l’amministrazione risponde con una convenzione di 6+6 anni?
Un bando, per una gestione di più lunga durata, consentirebbe al Comune di liberare risorse da destinare ad altri interventi per lo sport ed il tempo libero e di impegnare il finanziamento di 35 milioni di euro della Regione per restituire alla città il Vestuti.
In tutte le città si seguono strade simili a questa mentre a Salerno si vuole ad ogni costo ostacolare progetti vantaggiosi per la prima squadra di calcio e per l’intera città.
In merito al centro sportivo, di cui tutti i principali clubs si sono dotati (Milanello, Juventus Training Center, Mapei Football Center, Suning Sport Center Inter), il Comune di Salerno ha individuato l’area di San Leonardo, dove doveva sorgere il termovalorizzatore.
Per questi suoli sono stati pagati gli espropri per un impianto mai realizzato (termovalorizzatore) e la stessa amministrazione comunale, a seguito del passaggio delle competenze commissariali alla Provincia, ne ha cambiato destinazione d’uso trasformando questi suoli in area artigianale.
Una buona amministrazione, attenta al “bene civico”, deve sostenere, non ostacolare iniziative utili alla città.
Anche per lo sport e per la Salernitana si ripropone un disegno politico di “asservimento” che i salernitani rifiutano: numerose le prese di posizione di sportivi, tifosi e semplici cittadini sulla stampa e sui social.
Si inserisca l’argomento della concessione dello stadio alla società Unione Sportiva Salernitana 1919 per un tempo adeguato rispetto all’investimento delle risorse previsto e si chieda piuttosto in cambio di un ampio tempo di concessione l’eliminazione di tutti gli oneri attualmente in capo all’Ente nel prossimo Consiglio Comunale che si terrà entro la fine del mese“.
E’ quanto ha scritto, in un comunicato stampa, la preside Elisabetta Barone, consigliere comunale (Semplice Salerno/Primavera salernitana) ed ex candidata sindaco al Comune di Salerno
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