L’Aula ha espresso parere favorevole con i voti di 92 senatori della maggioranza, mentre sono stati 64 i membri contrari al decreto-legge. Il testo è stato consegnato alla Camera, che dovrà esprimersi per dare l’ultima approvazione e trasformarlo in legge. La scadenza del termine di conversione in legge è fissata per il 9 maggio.
Tra le norme più discusse vi è quella relativa la protezione speciale, secondo la quale il permesso di soggiorno di due anni che spetta alle persone che richiedono asilo, non consente di ricevere lo status di rifugiato. Il decreto limita quindi la possibilità di accedere alla protezione speciale, con l’obiettivo di eliminarla del tutto gradualmente.
Tra i vari provvedimenti sono state inserite nuove misure per smaltire le procedure di ricorso contro il diniego delle richieste di protezione internazionale. La procedura accelerata prevista può essere applicata soltanto per coloro che tentano di attraversare la frontiera, e che provengono da paesi designati come ‘sicuri’.
Palazzo Madama ha anche approvato un emendamento che estende la durata massima di permanenza nei centri per il rimpatrio. Si passerà da 90 a 120 giorni. Lo scopo del governo è ora espandere i centri per il rimpatrio, collocando un punto in ogni Regione. Nel testo è stato confermato il reato che punisce gli scafisti con il carcere fino a 30 anni, in caso di vittime nel corso delle traversate. Rigettati quindi gli emendamenti dell’opposizione che chiedevano di modificare o sopprimere il reato.
“Abbiamo approvato uno strumento fondamentale contro gli scafisti e l’immigrazione illegale. Abbiamo registrato piena e assoluta coesione e visione comune di tutto il centrodestra, che oggi è più forte”. Con tale dichiarazione il sottosegretario agli Interni Nicola Molteni ha espresso la soddisfazione della Lega e del centrodestra.
Olindo Nuzzo