Ad eseguire le opere – come riporta il sito web stiletv.it – è stato Massimo Vassallo, fratello di Angelo, il sindaco di Pollica ucciso nel settembre 2010.
Le opere in questione si trovano in una zona di grande pregio naturalistico e di notevole interesse pubblico del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni ed includono la realizzazione di un locale fuori terra e di muri di contenimento non autorizzati, nonché la pavimentazione di un’area maggiore rispetto a quanto consentito.
Il fratello del sindaco, promotore insieme al fratello Dario anche della Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore, ha contestato le accuse, sostenendo di aver rispettato le autorizzazioni, e ha presentato ricorso al Tar.
Il Comune, intanto, ha ordinato la demolizione entro novanta giorni e ha notificato il provvedimento anche alla Procura di Vallo della Lucania e alla Soprintendenza di Salerno.
Dal sopralluogo eseguito dall’ufficio Tecnico del Comune, in seguito ad un esposto, sarebbero emerse delle difformità per un locale realizzato con una parte completamente fuori terra ed opere divisorie interne non assentite, rispetto a quanto previsto (locale interrato).
Inoltre, si contestano la realizzazione di muri di contenimento in difformità a quanto assentito, realizzazione di uno spiazzo (parcheggio) mediante la realizzazione di muri di contenimento e pavimentazione in selciato di pietra, e la realizzazione di una maggiore area pavimentata rispetto a quanto consentito.
Massimo Vassallo ha precisato: “Ho seguito tutto l’iter normativo. Sinceramente, vedo tutto ciò come un attacco a me, a noi, per quello che siamo e per quello che facciamo. Guarda caso, poi, emerge tutto poco dopo l’ultima trasmissione de “Le Iene”.
Se si facesse un controllo ad Acciaroli, andrebbe scritta un’enciclopedia. Sono stati realizzati dei muretti in pietra cilentana di contenimento su muri già preesistenti.
Per il Comune ci sono delle discordanze rispetto a quanto previsto, ma in realtà dovute alla pendenza del terreno e che ritengo essere in regola con le autorizzazioni proprio perché l’intervento segue l’andamento del terreno.
Il locale interrato risale al 2019 e, tra l’altro, è stato già ripristinato e comunicato lo stato dei luoghi”.