Da un lato la legittima tensione pre derby della squadra e la voglia di «rovinare la festa» ai campioni d’Italia in pectore; dall’altro il malumore della piazza che denuncia una sorta di disparità di trattamento e lancia l’allarme sui biglietti e le limitazioni del settore «ospiti». Agli ingredienti della vigilia di una partita sentita come Napoli-Salernitana – quasi soliti, verrebbe da dire – ci si è messo anche tanto pepe. La decisione di spostare di 24 ore il match al Maradona aveva fatto storcere il muso alla torcida granata e non solo. Ieri l’altro il sindaco di Salerno, Enzo Napoli, ipotizzando l’imminente decisione di giocare domenica a Fuorigrotta, aveva chiesto almeno di posticipare la successiva sfida della Salernitana con la Fiorentina all’Arechi.