Dopo un primo tempo dominato dai padroni di casa (che riabbracciavano il pubblico locale dopo l’esilio forzato delle settimane precedenti), nella ripresa la Salernitana salì in cattedra e sfiorò il vantaggio in un paio di circostanze. Nel momento migliore degli ospiti, però, il Napoli siglò la rete dell’1-0: il colpo di testa maligno e fortuito di Villa vanificò il miracolo di Botticella su Sesa, un gol probabilmente immeritato che fece impazzire il popolo di Fuorigrotta. L’ingresso in campo di Lazzaro e l’espulsione di Graffiedi permisero alla Salernitana di sperare ancora, ma proprio quando l’arbitro Rosetti stava per decretare la fine del match ecco che il pubblico partenopeo decise di aiutare i granata. Inconcepibile invasione di campo da parte di due facinorosi, partita interrotta e recupero prolungato, giusto il tempo per conquistare un calcio di punizione da posizione invitante. Il palo colpito da Di Vicino trema ancora, ma sulla respinta del montante ecco la zampata di Lazzaro al 94′, frase diventata ormai di moda negli ambienti del tifo granata. Indimenticabile l’esultanza di Campedelli, da brividi il boato dei salernitani assiepati nella “gabbia” del settore ospiti, finanche Zeman accennò un sorriso guardando la curva B, una sorta di rivincita per il boemo e per tutti quei tifosi granata che, da una vita, sognavano un pomeriggio così. Oggi, come 15 anni fa, è ancora “Lazzaro al 94′”, anzi Dia all’84’