Un costo stimato tra 1,5 e 2 miliardi di euro. Lo scopo sarebbe di velocizzare e decongestionare la SS18 servendo le località balneari del Cilento, migliorando la viabilità locale interessata e mediante nuovi svincoli l’accessibilità all’area archeologica e paesaggistica di Paestum, Velia e della Certosa di Padula.
In Campania riteniamo che di priorità ce ne siano ben altre, come ad esempio la messa in sicurezza delle scuole ed degli edifici pubblici( (circa il 60% delle scuole in Campania è priva del certificato di agibilità e circa il 53% di quello di prevenzione incendi), l’adeguamento e potenziamento del sistema ospedaliero pubblico (strutture e apparecchiature), il completamento delle infrastrutture idriche (acquedotti colabrodo, reti fognarie e depuratori mancanti), il potenziamento del trasporto pubblico su ferro (treni, metro, tram) anche a servizio delle aree in questione, la realizzazione degli impianti (in primis quelli per il trattamento della frazione organica) per incrementare la raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti urbani. Va inoltre considerato il consumo di suolo che con il progetto vedrebbe centinaia di aziende agricole della piana private di superfici utili alle coltivazioni” In una nota Legambiente Campania insieme ai suoi circoli territoriali esprime la sua contrarietà al Progetto di una strada a scorrimento veloce come variante della SS18 tra Agropoli e l’autostrada A2 del Mediterraneo – Eboli,
“Le politiche per la “Mobilità pulita e sostenibile”- conclude Legambiente Campania- condivise dall’Italia con gli altri paesi membri della UE, prevedono l’impegno a diventare a impatto climatico zero entro il 2050. A tal fine, il settore dei trasporti deve subire una trasformazione che richiede una riduzione del 90% delle emissioni di gas a effetto serra, garantendo nel contempo soluzioni a prezzi accessibili ai cittadini. Pertanto, per velocizzare e decongestionare la SS18 per servire le località balneari del Cilento occorre puntare prioritariamente sulla mobilità sostenibile, potenziando il trasporto ferroviario in assetto intermodale, associato al trasporto delle biciclette sui treni da parte dei viaggiatori, al car sharing presso le stazioni di destinazione del Cilento, ecc. A ciò si possono aggiungere sistemi intelligenti (smart) di indirizzamento dei flussi veicolari sfruttando gli assi viari alternativi già esistenti e per taluni, come ad es. per la cosiddetta “aversana”, integrando il preesistente con nuovi tratti di connessione.