Ancora una volta, centinaia di persone non hanno potuto muoversi, durante lo svolgimento del circuito, dalle strutture ricettive né con mezzi propri né con mezzi pubblici.
Sono stati impediti, in particolare, gli accessi alla stazione ferroviaria e agli imbarchi marittimi, punti essenziali di snodo che in nessuna città vengono resi inaccessibili da tali eventi. Avremmo gradito dall’amministrazione comunale, ampiamente informata sugli analoghi disagi già arrecati da iniziative similari, maggiore sensibilità nel valutare le conseguenze dei dispositivi adottati sul sistema economico locale.
Avremmo, ancor di più, gradito uno sforzo di individuare percorsi che contemperassero lo svolgimento di queste manifestazioni con le ordinarie esigenze di mobilità di turisti e lavoratori che esercitano le proprie attività anche nei giorni festivi. In questo modo, sarebbe stato addirittura possibile rendere questi eventi suscitatori di flussi turistici, attraendo gli appassionati di corse podistiche e di ciclo turismo, anziché dissuadere tanti visitatori dal pernottare a Salerno.
Peraltro, in una città già densa di aree pedonali (Corso cittadino, Centro Storico, Lungomare, Parco del Mercatello, Parco Pinocchio, Corso della zona orientale) non si comprende davvero l’esigenza di impedire la mobilità nelle due uniche arterie che collegano il centro e la zona orientale. Il continuo ricorso a tali inibizioni sta finendo per mortificare centinaia di imprese ricettive e migliaia di lavoratori impegnati nei settori del turismo e della ristorazione, senza peraltro creare alcun sistema stabile di mobilità compatibile con l’ambiente.
Auspichiamo che la sensibilità ambientale sottesa a questi eventi possa, d’ora in avanti, essere indirizzata nella creazione di piste ciclabili strutturate, nella promozione della mobilità elettrica pubblica e privata, nella creazione di aree di sosta diffuse che liberino le strade dalle auto parcheggiate ovunque. Se ne gioverebbero certamente sia i cittadini che i turisti, risolvendo un conflitto del tutto evitabile.
Lo scrive Antonio Ilardi Presidente Federalberghi Salerno