Passa il Verona 1-0, e sono tre punti pesantissimi a quattro giornate dal termine. Al momento veneti a quota 30, a + 3 sullo Spezia, quart’ultimo. Una vittoria voluta, cercata e ottenuta con merito dagli uomini di Zaffaroni, che hanno al loro attivo anche una traversa di Djuric: i venenti hanno interpretato con ordine e ritmo la gara spartiacque della propria stagione.
Di contro il Lecce incassa l’ennesima delusione e spreca in maniera inopinata il match-point che aveva a disposizione.
E ora la classifica per i salentini, ancora a +4 sullo Spezia, torna a fare paura. Sul fronte Lecce il tecnico Baroni ritrova Strefezza dopo il turno di squalifica, schierato nel tridente offensivo insieme a Cessay e Di Francesco; Oudin arretra a centrocampo, dove torna Blin.
In casa Verona Zaffaroni su Dawidowicz nel reparto arretrato, in attacco parte Djuric: alle sue spalle, con Verdi, c’è Duda sulla trequarti. Pronti via e il Verona è a un passo dal gol al 2′. Lazovic si beve Gendrey, cross morbido a centro area, Djuric stacca indisturbato e colpisce di testa: sfera che batte sulla traversa e ritorna in campo. Ancora Djuric protagonista al 10′: imbeccato dal solito Lazovic stacca di testa, ma Falcone si supera e devia in angolo.
E’ il Verona a fare la gara, con il Lecce che si affida a rapide ripartenze. Su un di queste (27′ ) Cessay si invola da centrocampo e supera con un tunnel Hien: il difensore non trova di meglio che stenderlo, l’arbitro Massa assegna la punizione, ma non estrae il giallo.
La partita scorre via in maniera spezzettata, con continue interruzioni di gioco dovute a ripetuti interventi dell’arbitro. Non c’è recupero e si va al riposo con il risultato inchiodato sullo 0-0: meglio il Verona che ha sfiorato e cercato con più insistenza la via della rete, per il Lecce solo sporadiche apparizioni in area veneta. Si riparte con gli stessi schieramenti.
I padroni di casa sembrano rientrare con uno spirito diverso, grazie anche alle sgroppate sulla fascia di Di Francesco, che tengono in continua apprensione la retroguardia del Verona: in una di queste Magnani e costretto a ricorrere al fallo per stopparlo, giallo inevitabile. Gli ospiti ci provano con Abildgaard di testa su corner, ma Falcone è attento ad alzare sopra la traversa (59′). I primi cambi sono di marca veronese con Nonge che rileva uno spento Verdi (65′), a seguire Sulemana e Depaoli per Duda e Faraoni (’71). E proprio uno dei nuovi gialloblù la sblocca.
Corre il 71′ e Ngonge parte dal centrodestra, si accentra con una accelerazione improvvisa, Hjulmand leggerino nel contrasto, e scarica all’angolino un sinistro di rara precisione: Falcone non ci arriva e Verona in vantaggio. Baroni corre ai ripari e getta nella mischia banda e Gonzalez per Di Francesco e Blin (72′). La pressione dei padroni di casa. È abbastanza confusionaria e disordinata, e questo fa gioco alla ordinata difesa venete.
Baroni di gioca anche la carta Colombo per il tutto per tutto al posto di Oudin (83′), per un Lecce a totale trazione anteriore. Banda ci prova a giro dal limite dell’area (85′), Montipò si distende e mette in corner. I cinque minuti di recupero non cambiano il corso degli eventi. Il Verona passa meritatamente e rivede la luce, per il Lecce uno stop mal digerito e che complica la corsa salvezza.